NON ESISTE NESSUN BUCO DI BILANCIO: FINALMENTE LA VERITA', SANCITA DAL MINISTRO TREMONTI
Nel 2008 è stato il comune vicentino più virtuoso in base alla classifica del ministero dell’economia L’ULTIMO BILANCIO DI FRACASSO SI MERITA IL PREMIO DEL GOVERNO
E’ RISULTATO IL MIGLIORE NEL RISPETTO DEL PATTO DI STABILITA’. L’EX SINDACO: “ABBIAMO AGITO BENE, SPERO CHE ORA FINISCA LA STORIELLA DEI DEBITI”
E’ Arzignano il Comune più virtuoso e “sano” del Vicentino. Cioè quello che in provincia è stato il migliore nel rispettare il patto di stabilità nel 2008 e nel centrare i parametri di virtuosità indicati dal decreto legge 112/08, riferito alla autonomia finanziaria e alla bassa rigidità strutturale. Per questa ragione, il Comune arzignanese riceverà dallo Stato un “premio” di 246mila euro.
La notizia è stata confermata dall’ex sindaco Stefano Fracasso, oggi consigliere all’opposizione, che non si è lasciato sfuggire l’occasione di puntualizzare: “Mi fa molto piacere questo riconoscimento sull’ultimo bilancio che ho lasciato, perché testimonia che abbiamo operato bene e lasciato in eredità un bilancio sano. Chissà che finalmente se ne convincano anche i nuovi amministratori e si metta fine alla storia dei debiti.”
Il ministero dell’economia ha redatto l’elenco dei Comuni virtuosi: circa 1400 su oltre 8mila. In testa alla classifica provinciale c’è Arzignano davanti a Schio (244mila euro), Vicenza (234mila), Valdagno (192mila), Bassano (163mila) e Thiene (132mila). Euro e “virtù” che si traducono in un beneficio in grado di portare ulteriori vantaggi sui parametri del patto di stabilità 2009, che per Arzignano saranno meno restrittivi rispetto a quei Comuni che non hanno avuto la stessa oculatezza di gestione.
“La classifica dei Comuni virtuosi è stata introdotta per verificare l’andamento dei conti rispetto al patto di stabilità, prevedendo uno “sconto” finanziario per i migliori. Il decreto prevede uno sconto di 246mila euro per Arzignano”, spiega il consigliere Fracasso.
Due gli indicatori per stabilite se un Comune è virtuoso: l’autonomia finanziaria, la capacità cioè di autofinanziare con risorse proprie il funzionamento, e l’incidenza delle spese per personale e mutui.
“Un meccanismo innovativo anche se i vincoli del patto di stabilità sono penalizzanti per i Comuni, soprattutto per gli investimenti. Vedo che i sindaci insistono per avere più autonomia.”
GENTILIN: “BRAVI, LO “SCONTO” CI DA’ OSSIGENO”
“Accogliamo con favore questa notizia e diamo merito all’ex amministrazione di avere chiuso il bilancio in modo consono”. Il sindaco di Arzignano, Giorgio Gentilin, plaude il suo predecessore Stefano Fracasso, e accoglie così il primo posto nella classifica dei Comuni più virtuosi della provincia di Vicenza. “Da quando ci siamo insediati abbiamo sempre cercato di operare puntando al risparmio e ottimizzando le risorse – prosegue – affinché i conti dei primi rimanessero in regola. Non abbiamo avuto tanti margini di manovra, perché intervenendo con spese ingenti avremmo rischiato lo sforamento del patto di stabilità”.
E aggiunge: “Al di là delle polemiche che si sono susseguite nell’ultimo mese, dobbiamo dire “bravi” ai componenti della vecchia amministrazione e li ringraziamo. Questo sconto nel patto del 2009 ci permetterà di avere maggior ossigeno per chiudere meglio quest’anno.”
DALL’ARTICOLO SU “IL GIORNALE DI VICENZA” DI OGGI, 21 OTTOBRE 2009
CONFERENZA DEI SINDACI ULSS5: GENTILIN SILURATO DALLA CECCHETTO, ORA E' GELO CON MONTECCHIO
ULSS 5. L’assemblea dei primi cittadini sceglie ancora Montecchio per la presidenza
CONFERENZA DEI SINDACI. LA SPUNTA LA CECCHETTO
DECISIVO APPOGGIO DI NERI: "TROVATO UN TERRENO COMUNE". DELUSO GENTILIN: "SPEZZATA LA CONSUETUDINE DELLA ROTAZIONE"
CONFERENZA DEI SINDACI. LA SPUNTA LA CECCHETTO
DECISIVO APPOGGIO DI NERI: "TROVATO UN TERRENO COMUNE". DELUSO GENTILIN: "SPEZZATA LA CONSUETUDINE DELLA ROTAZIONE"
L'abbraccio, platonico, e solo in chiave sanitaria, fra Alberto Neri e Milena Cecchetto, diventa fatale per Giorgio Gentilin. La battaglia della conferenza la vince il sindaco di Montecchio, che succede a Maurizio Scalabrin alla guida dei sindaci dell'Ulss. Perde Gentilin. È una sconfitta che brucia. E si spacca la conferenza. La partita finisce ai punti. Si va alla conta. E dal voto segreto dei 22 sindaci esce il responso: Cecchetto 12 voti, Gentilin 7, 3 astenuti. Gentilin non ce la fa neppure come vicepresidente. Il sindaco di Arzignano prende 9 preferenze, quello di Valdagno 12, e un'astensione completa lo smacco. Gentilin entra solo nell'esecutivo, accanto alla Cecchetto, a Neri, al sindaco di Cornedo Martino Montagna, al commissario di Lonigo Sergio Porena, e ai due componenti aggiunti Mirella Piazza di S. Pietro Mussolino e Fabio Cisco di Montebello.
RIUNIONE SECRETATA. C'è molta tensione prima che inizi la riunione nella sala consiliare di Montecchio. I candidati della vigilia Neri e Gentilin non si guardano. La Cecchetto è fra gli ultimi ad arrivare. È rimasta defilata fino in fondo. I suoi supporter preferiscono tirare fuori l'asso all'ultimo giro. Nei giorni scorsi fra lei e Neri ci sono stati colloqui, i numeri dicono che ce la può fare. Il sindaco di Valdagno pretende porte chiuse. Dice che non c'è accordo, che si tratta di elezione di persone. Sprangare i battenti non si usa più in nessuna parte. Ma lui non transige.
NERI. Il sindaco di Valdagno spiega la scelta. «Faccio un passo indietro e candido la Cecchetto perché abbiamo trovato un terreno comune sugli obiettivi». Gentilin ribadisce il decalogo reso pubblico alla vigilia, che ha fatto andare in bestia parecchi sindaci. La Cecchetto si mette a disposizione di tutti. Viene fuori la questione dell'incompatibilità di Gentilin. Neri chiama al telefono Renzo Alessi che dovrebbe dare una risposta legale, ma il dg fa sapere che non è pronta. Si vota. E va a finire come si sa.
ESECUTIVO. C'è bagarre anche qui. Si devono scegliere gli auditori. I papabili sono Renzo Ceron di Brendola e Cisco di Montebello. L'alta valle del Chiampo pretende però una sua presenza. Alla fine Brendola si sacrifica, entra S. Pietro.
GENTILIN. «Prendo atto con rammarico - scrive in un comunicato - che si è spezzata la consuetudine della rotazione dei sindaci dei Comuni sede di ospedale. In ossequio a questa tradizione, era stato eletto Scalabrin. Oggi è ancora Montecchio alla guida. Non era mai successo. Ora il mio impegno sarà di lavorare affinché la conferenza porti avanti le scelte che
il territorio si aspetta. Oggi non c'è compattezza tra i Comuni. Ma va ritrovata l'unità d'intenti. In ogni caso non viene messo in discussione il nuovo ospedale unico».
CECCHETTO. Il primo a felicitarsi con lei è Alessi. «Ora come devo chiamarti? Presidentessa». E lei, nelle dichiarazioni post-riunione, ribadisce: «Non sono un battitore libero. Non sono abituata a far calare dall'alto niente. Agirò super partes. Mi dispiace per la spaccatura, ma ho molta stima di Giorgio, avrò bisogno dell'apporto di uno come lui, spero che si possa
recuperare».
ARTICOLO DI FRANCO PEPE DAL GIORNALE DI VICENZA DI OGGI, 23 OTTOBRE 2009
RIUNIONE SECRETATA. C'è molta tensione prima che inizi la riunione nella sala consiliare di Montecchio. I candidati della vigilia Neri e Gentilin non si guardano. La Cecchetto è fra gli ultimi ad arrivare. È rimasta defilata fino in fondo. I suoi supporter preferiscono tirare fuori l'asso all'ultimo giro. Nei giorni scorsi fra lei e Neri ci sono stati colloqui, i numeri dicono che ce la può fare. Il sindaco di Valdagno pretende porte chiuse. Dice che non c'è accordo, che si tratta di elezione di persone. Sprangare i battenti non si usa più in nessuna parte. Ma lui non transige.
NERI. Il sindaco di Valdagno spiega la scelta. «Faccio un passo indietro e candido la Cecchetto perché abbiamo trovato un terreno comune sugli obiettivi». Gentilin ribadisce il decalogo reso pubblico alla vigilia, che ha fatto andare in bestia parecchi sindaci. La Cecchetto si mette a disposizione di tutti. Viene fuori la questione dell'incompatibilità di Gentilin. Neri chiama al telefono Renzo Alessi che dovrebbe dare una risposta legale, ma il dg fa sapere che non è pronta. Si vota. E va a finire come si sa.
ESECUTIVO. C'è bagarre anche qui. Si devono scegliere gli auditori. I papabili sono Renzo Ceron di Brendola e Cisco di Montebello. L'alta valle del Chiampo pretende però una sua presenza. Alla fine Brendola si sacrifica, entra S. Pietro.
GENTILIN. «Prendo atto con rammarico - scrive in un comunicato - che si è spezzata la consuetudine della rotazione dei sindaci dei Comuni sede di ospedale. In ossequio a questa tradizione, era stato eletto Scalabrin. Oggi è ancora Montecchio alla guida. Non era mai successo. Ora il mio impegno sarà di lavorare affinché la conferenza porti avanti le scelte che
il territorio si aspetta. Oggi non c'è compattezza tra i Comuni. Ma va ritrovata l'unità d'intenti. In ogni caso non viene messo in discussione il nuovo ospedale unico».
CECCHETTO. Il primo a felicitarsi con lei è Alessi. «Ora come devo chiamarti? Presidentessa». E lei, nelle dichiarazioni post-riunione, ribadisce: «Non sono un battitore libero. Non sono abituata a far calare dall'alto niente. Agirò super partes. Mi dispiace per la spaccatura, ma ho molta stima di Giorgio, avrò bisogno dell'apporto di uno come lui, spero che si possa
recuperare».
ARTICOLO DI FRANCO PEPE DAL GIORNALE DI VICENZA DI OGGI, 23 OTTOBRE 2009