sabato 11 settembre 2010

CLAMOROSO: GRANDE SUPERMERCATO IN VIA CHIAMPO: IN COMUNE SI PREPARA LA VARIANTE, LA MINORANZA INSORGE: "SI FANNO GLI INTERESSI DI PRIVATI"

ilDAFNE EXTRA


POLEMICA IN CONSIGLIO. Duro attacco della minoranza sull’ipotesi di vendita di un terreno di Marcigaglia a Tosano. La Giunta: «Tutto regolare»

Scontro su variante e supermercati

Signorin mostra in aula la copia di un contratto la cui validità è subordinata ad un cambio di destinazione d’uso dell’area

Un nuovo supermercato Tosano in via Chiampo e l'accusa, pesantissima, «di un atto di compravendita non solo di un terreno ma anche di una variante urbanistica». La prova, secondo l’opposizione, in un contratto di cessione di un terreno lungo la via che da Arzignano porta a Chiampo, datato 18 giugno, tirato fuori a sorpresa l’altra sera in Consiglio dal consigliere di minoranza Gianfranco Signorin. Compratore: Tosano supermercati. Venditore: Marcigaglia Constructions spa, ditta di Renzo Marcigaglia, attuale presidente di Acque del Chiampo e papà di Enrico, assessore nella giunta Gentilin. «Qualcuno ha messo il carro davanti ai buoi», ha proseguito in Consiglio comunale Gianfranco Signorin esibendo copia del contratto, mentre l'assemblea era chiamata ad approvare il “piano del sindaco”, ovvero il documento che definisce trasformazioni urbanistiche e interventi e prevede la ridefinizione della disciplina del commercio in alcune zone, fra cui proprio via Chiampo, oggetto del contratto di compravendita. «In questo contratto è scritto - ha scandito Signorin - che la vendita è sottoposta alla seguente condizione: se entro il 31 dicembre 2011 il terreno non dovesse formare oggetto di una variante urbanistica regolarmente assunta dalla pubblica amministrazione, avente come oggetto il cambio di destinazione d'uso da artigianale a commerciale per medio e grandi strutture fino ad un massimo di 4000 metri quadrati per tutti i settori merceologici, il presente contratto dovrà ritenersi risolto».«Se questo atto - ha proseguito Signorin - è stato propedeutico alla discussione di stasera, qualcuno ha venduto, prevedendola in anticipo, la variante che inizia stasera con la delibera che si sottopone al Consiglio. A noi questa sembra la vendita anticipata di una variante con conseguenti evidenti plusvalori dei terreni e questo è un fatto grave, un conflitto di interessi palese». La minoranza ha poi abbandonato l'aula: «Per autotutela - ha specificato Stefano Fracasso - per non ratificare qui decisioni prese altrove».«Non ho mai visto il contratto - chiarisce il giorno dopo il sindaco Giorgio Gentilin -. L'amministrazione non è coinvolta in contratti privati e se il documento prevede una clausola rescissoria è evidente che nessuno ha dato garanzie dell'adozione della variante. L'amministrazione valuta solo l'interesse pubblico: il 29 luglio ho incontrato i proprietari del terreno e ho preso in considerazione l'autorizzazione di un insediamento commerciale, a seguito della quale i proprietari si sono detti disposti ad eseguire opere compensative, per esempio rotatorie, per 1 milione e 200 mila euro, e ad assumere 70 dipendenti».Per la minoranza dare il via libera a grandi insediamenti commerciali equivale a favorire le richieste dei singoli a scapito del bene pubblico e a smantellate i negozi di vicinato in centro storico. «Al contrario - risponde il sindaco - è in nome del bene collettivo che sto valutando le richieste del Tosano, sapendo che fra i benefici offerti dall'autorizzazione ci sarà la soluzione di problemi viabilistici, lo sviluppo del commercio, l'occupazione. Nel contratto Signorin scorge ipotesi di favori perché forse così funzionava ai suoi tempi».

DAL GIORNALE DI VICENZA DELL'11 SETTEMBRE 2010, ARTICOLO DI SILVIA CASTAGNA