martedì 26 gennaio 2010

NON TOCCATE LE PANCHINE DI ARZIGNANO: Aggiornamenti e il funerale per le panchine

IL DAFNE EXTRA

ARZIGNANO, FUNERALE PER LE PANCHINE
IL CASO. Giovedì mattina in piazza Marconi la manifestazione di protesta contro l'eliminazione delle sedute in pietra. L'assessore ai lavori pubblici respinge le critiche: «L'intervento costerà poco, ci saranno altre panche, rimangono i posti auto»

 Giovedì alle 9.45 in piazza Marconi ci saranno i "funerali" delle panchine. Mentre continua la discussione con numerose mail arrivate al nostro giornale, il consigliere comunale Gianfranco Signorin lancia un'iniziativa per protestare contro la decisione dell'amministrazione arzignanese di rimuovere le sette panchine in marmo di piazza Marconi. «Recitiamo il "De profundis" in segno di tristezza - afferma Signorin - l'amministrazione voleva portare il sorriso ad Arzignano, ma così ha portato distruzione. Devono rispettare i cittadini che hanno pagato quei lavori, e che hanno condiviso il progetto».
Anche nel fine settimana e nella giornata di ieri sono piovute le proteste. Il gruppo di Facebook "Non toccate le piazze di Arzignano", dopo la visita alle "rovine" di sabato mattina, ha raggiunto più di 270 iscritti in pochi giorni, e ha raccolto pagine e pagine di commenti. Le mail spedite al giornale hanno continuato ad arrivare ora dopo ora. Molti sono contrari, e parlano di «spreco di soldi in un momento di crisi», o di «arroganza e insensibilità dell'amministrazione verso i cittadini». Ma c'è anche chi, a partire da sabato, ha scritto per applaudire la scelta dell'amministrazione, dicendosi favorevole all'intervento che conferisce «pulizia e senso di piazza».
«L'intervento non ha funzionato - dice l'ex sindaco Stefano Fracasso - la gente non capisce e si chiede il perché di tale distruzione. Dicono che qualche auto ci sia finita addosso; vorremmo sapere i nomi degli automobilisti». 
Sulla polemica è intervenuto anche
Bepi De Marzi, voce storica di Arzignano: «Ha cominciato il sindaco-sceriffo di Treviso a togliere le panchine. Il sindaco-giustiziere di Verona le ha rese impraticabili con una divisione di ferro. Anche la sindachessa leghista di Montecchio le ha fatte togliere, piantando poi un enorme crocefisso. Ora tocca alla nostra città subire l'incubo-vendetta della Lega: le panchine».
ALTRE INIZIATIVE. 
Una lettera depositata allo Spisal. Un volantino distribuito stamattina al mercato. Proseguono le iniziative di protesta promosse dalle liste di minoranza di Arzignano, per esprimere contrarietà alla rimozione delle panchine in piazza Marconi. Al dipartimento di prevenzione dell’Ulss 5 è già stata depositata una nota-esposto per i lavori nella piazza, che, lamentano i consiglieri di minoranza «non sono adeguatamente segnalati». «Nelle vicinanze del cantiere - denuncia la nota - non sono esposti cartelli indicanti le autorizzazioni, nè esistono provvedimenti protettivi contro possibili proiezioni di schegge e detriti da demolizioni». Continua: «A ridosso del cantiere ci sono molte persone che non rispettano le distanze di sicurezza, esiste quindi un'effettiva situazione di pericolo che invitiamo a verificare». Questa mattina (martedì 26, ndr), inoltre, verrà distribuito al mercato un volantino intitolato “La vergogna per gli sfasciapanchine”, dove ironicamente in qualità di “cittadini indignati” i rappresentanti dei gruppi Città Futura, NostrArzignano, lista Gianfranco Signorin, Uniti per Arzignano, ringraziano la giunta del sindaco Giorgio Gentilin per «le migliaia di euro buttati per capriccio. Soldi di tutti spesi per un'inutile follia.
L'ASSESSORE MINIMIZZA. L'assessore ai lavori pubblici Massimo Signorin respinge le critiche. «L'intervento costerà 3-4.000 euro - afferma - e poi si dovranno aggiungere i 3.250 euro delle nuove panchine. I posti a sedere ci saranno, visto che le sedute di marmo saranno rimpiazzate con le panchine di ferro; anche i posti auto rimarranno invariati».
«Mercoledì - afferma Massimo Signorin - proseguiremo con l'eliminazione delle altre quattro panchine. Anche queste verranno quindi coperte. Poi sistemeremo le sedute in ferro. Per venerdì il tutto sarà completato». Sono inoltre state sostituite le luci interrate. «E nessuno se n'è accorto - conclude Signorin - ne abbiamo tolte venti e sostituite col marmo».
dal Giornale di Vicenza di oggi


domenica 24 gennaio 2010

NON TOCCATE LE PANCHINE DI ARZIGNANO: Panchine, spuntano i comitati per la difesa (dal Giornale di Vicenza, 24 gennaio 2010)

IL DAFNE EXTRA

IL CASO. Sale la protesta per la decisione del Comune di eliminare le sedute in marmo
Panchine, spuntano i comitati per la difesa
Pioggia di lettere e mail per tutelare le opere poste in Piazza Marconi

«Dopo il caffè visita ai resti delle panchine»: in piazza Marconi, ieri mattina, a visitare quelle che sono state definite «le rovine» degli arredi pubblici erano in una quarantina. E se all'iniziativa della visita, nata su Facebook, si sommano i circa 150 iscritti al gruppo "Non toccate le piazze di Arzignano" e le lettere e le e-mail piovute in questi giorni al nostro giornale, è evidente che la protesta è divampata. 
Contro ma anche pro i martelli pneumatici in piazza, che nei giorni scorsi hanno già eliminato 3 delle 7 panchine, gli arzignanesi si dividono fra chi parla di un evitabile spreco di denaro pubblico e chi approva il nuovo assetto della piazza. «È una vergogna - sbotta Angela Coda - sprecare soldi pubblici per togliere panchine che non hanno nemmeno un anno». «È uno scempio - incalza Floriano Campi -. Dire che sono pericolose per le manovre delle auto è pretestuoso».
PRO PANCHINE. «È uno schifo - afferma Mirka Pellizzari di passaggio in piazza - prima ci si poteva fermare, sedersi e chiacchierare. Ora il centro torna in balia delle auto». «Ogni progetto è migliorabile, anche questo, ma si poteva discuterne con spirito costruttivo. Distruggere mi sembra solo segno di volontà di fare dispetti alla precedente amministrazione» commenta Damiano Steccanella. Mentre Giovanni Fazio ricorda al sindaco «che i passeggini dei bambini sono ad altezza di tubo di scappamento e che le piazze non sono parcheggi».
Amareggiata anche Daniela Dal Grande: «Non solo perché si buttano i soldi, dopo aver detto più volte che c'erano buchi di bilancio, ma perché si interviene su una piazza che era perfetta». Spiega Angela Gasbarre, seduta su una panchina "superstite" con la figlia Ambra. «Distruggere le panchine è un'assurdità». 
CONTRO LE PANCHINE. Diego Farina concorda invece con l'opinione di chi ha definito "sarcofagi" gli arredi urbani: «Sono brutte e non servono a niente». Gli fa eco Michele Zanconato: «Sono poco usate, o meglio sono usate ma non certo dagli arzignanesi». D'accordo anche Marta Carlotto: «Un amico ha fatto manovra con l'auto e ci ha sbattuto contro, con il risultato di 6 mila euro di danni». «Lavoro in centro e molto spesso ho visto sbattere auto e furgoncini. Alcune volte sono usciti anche i vigili per il verbale», racconta Lisa Castegnaro. 
Qualche altro cittadino si schiera dalla parte dell'amministrazione e preferisce attendere la fine dei lavori per esprimere un parere. 
L'EX SINDACO. Di «sfregio alla piazza» e «delirio distruttivo» parla l'ex sindaco Stefano Fracasso. «Questa giunta aveva promesso il sorriso - spiega l'attuale consigliere di minoranza - e ha portato in piazza solo la tristezza dei martelli pneumatici. È un'amministrazione che sa solo distruggere e non costruire. Sarebbe stato meglio che i soldi, che per mesi hanno detto che mancavano, non ci fossero stati davvero. Ci saremmo risparmiati questa inutile follia».
Amareggiata Lorella Peretti, consigliere di opposizione: «Mi intristisce vedere distruggere il lavoro fatto con tanta passione. Questo non è amore per la città ma sterile e inutile protagonismo». «Per il capriccio di un assessore, a cui le panchine "fanno schifo" - rincara la dose Gianfranco Signorin - e per accontentare qualche commerciante e qualche automobilista si sprecano soldi pubblici e si torna indietro di vent'anni. Privilegiare la pedonalizzazione, costruire una città vivibile a misura di persona, non è di destra né di sinistra, ma è questione di buon senso». 

«COSI' SI DA' PRIORITA' ALLE AUTO.» Gli arzignanesi protestano e per Ruggero Marzotto, architetto progettista di piazza Marconi, è una piccola soddisfazione. «Ho sempre avuto riscontri positivi e complimenti per il progetto - afferma -. Ricordo ancora l’inaugurazione: un posto che una volta era un parcheggio, era diventato un luogo di cammino. Mi fa piacere che i cittadini siano contrari all’eliminazione delle panchine». Marzotto ribadisce la propria posizione: «Mi dispiace che si sia deciso di modificare la piazza, perché era stata pensata come luogo prevalentemente pedonale. Mentre così si dà priorità alle auto. Se mi muoverò contro questa decisione? No, la mia è una rivendicazione generica. Le pietre restano, gli uomini passano». L’architetto fa una richiesta: «Spero che i lampioni non vengano toccati. Sarebbe un errore e uno spreco». (NI.NE.)
Articolo di Silvia Castagna dal Giornale di Vicenza del 24 gennaio 2010

sabato 23 gennaio 2010

NON TOCCATE LE PIAZZE DI ARZIGNANO: E sulle panchine eliminate ora "siede" la protesta (dal Giornale di Vicenza

IL DAFNE EXTRA

E SULLE PANCHINE ELIMINATE ORA "SIEDE" LA POLEMICA
Numerose le lettere dei cittadini

Sono cominciati i lavori di rimozione delle panchine in marmo in piazza Marconi e molti cittadini stanno protestando, con e-mail al nostro giornale, rammaricandosi per la decisione dell’amministrazione di eliminare le panchine e protestando per i «soldi buttati al vento».
Già tre “sarcofagi”, come erano stati chiamati dall’assessore ai lavori pubblici Massimo Signorin, sono stati eliminati; in totale sono sette quelli che verranno sostituiti con panchine in ferro.
Le discussioni non si placano. Nei giorni scorsi alcuni consiglieri di minoranza hanno inviato una lettera al sindaco leghista di Thiene, Maria Rita Busetti, plaudendo alla sua decisione di chiudere il centro storico alle auto. I firmatari, Gianfranco Signorin, Michele Colasanto, Stefano Frighetto, Edoardo Modini, Lorella Peretti e Stefano Anzolin, che si qualificano come «ex amministratori di una città simile a Thiene per dimensioni e problematiche viabilistiche» valutano positivamente la scelta che va «nella direzione di una migliore vivibilità dei centri storici». «Le piazze hanno assunto l'attuale sistemazione dopo un percorso lungo - interviene l’ex assessore ai lavori pubblici, Paolo Cassan -. Abbiamo messo al centro il cittadino. Ora sembra che si voglia buttar via quanto fatto».
Articolo di Silvia Castagna, dal Giornale di Vicenza del 23 gennaio 2010



venerdì 22 gennaio 2010

NON TOCCATE LE PIAZZE DI ARZIGNANO!

IL DAFNE EXTRA


La nuova amministrazione Gentilin, anche in un periodo di crisi come questo in cui (come spesso ripetono assessori vari) non ci sono fondi per nessun progetto, ha ben pensato di procedere a smantellare le panchine delle nuove piazze di Arzignano, terminate da poco più di un anno. Tipico di questa nuova giunta, capace solo di distruggere quanto fatto da altri, e incapaci di proporre, costruire, guardare avanti.
Questa mattina è iniziata la demolizione delle sedute in pietra in piazza. Vedere il martello pneumatico al lavoro solo per il capriccio di qualche assessore o per le promesse a qualche commerciante è davvero di un'infinita tristezza.
Facciamo sentire la nostra voce di disapprovazione per lo smantellamento delle piazze scrivendo al Giornale di Vicenza (red.arzignano@ilgiornaledivicenza.it) e al Sindaco (sindaco@comune.arzignano.vi.it).
SU FACEBOOK E' INOLTRE POSSIBILE ISCRIVERSI AL GRUPPO "NON TOCCATE LE PIAZZE DI ARZIGNANO" A QUESTO LINK.

lunedì 18 gennaio 2010

I LOVE ARZIGNANO/gennaio 2010

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010
(tutto il numero disponibile online, qui)


Fatti, luoghi e persone che rendono orgogliosi di essere arzignanesi. 
La Biblioteca G. Bedeschi

E' NATO UN BAMBINO, RINASCE LA SPERANZA: l'augurio di buon anno dai consiglieri comunali di opposizione

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010
(tutto il numero disponibile online, qui)

E’ nato un bambino! E’ nato un bambino e il mondo si risveglia. Anche quest’anno è nato un bambino avvolto in fasce, nella semplicità e nella povertà di una mangiatoia, un piccolo indifeso che nasce tra gli ultimi e i rifiutati di ogni tempo; un bambino che diventa segno di contraddizione e di speranza: un invito all’amore, alla solidarietà, alla pace. Il nostro augurio è che questo bambino ci doni il senso della speranza e ci aiuti a superare questi giorni difficili non chiudendoci in noi stessi, ma aprendoci alla solidarietà, all’attenzione verso chi vive ai limiti della povertà, all’accoglienza verso chi nella nostra terra cerca di costruire un futuro migliore per i propri figli; è un invito da affrontare non con paura, ma con lo sguardo aperto di chi sa accettare la sfida di incontrare, di conoscere, di accogliere nuove culture, senza rinnegare la propria ma al contrario proponendone il messaggio ed i valori per costruire insieme la nostra città di domani. con sempre nuovo entusiasmo per la nostra città, per le nostre famiglie.  Soprattutto possa questo momento farci sentire l’urgenza di impegnarci ognuno nel proprio ambito per ridare un sorriso a quanti cercano lavoro, a quanti non riescono arrivare alla fine  delmese, a chi nella solitudine e con il peso degli anni con dignità cerca di guardare avanti.
A tutti voi, l’augurio sincero che il nuovo anno porti speranza e fiducia e il desiderio di lavorare con sempre nuovo entusiasmo per la nostra città, per le nostre famiglie.

IMMAGINI ARZIGNANESI/gennaio 2010

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010
(tutto il numero disponibile online, qui)

(*) La verità tappezza la città Il ministero dell’Economia ha premiato l’oculatezza dell’ultimo bilancio dell’amministrazione Fracasso e per smentire definitivamente la grande bugia del debito ecco arrivare appositi manifesti. E l’inganno è finalmente smascherato.


(*) Il ritorno dei morti viventi Curioso avvenimento: l’annuncio del pubblico incontro tra Giunta e cittadini a Castello è stato affisso sulla bacheca dei defunti.  Il lettore sgomento si avvicina preoccupato. Niente paura: la Giunta è ancora in vita. Almeno pare.

L'EDITORIALE DI STEFANO FRACASSO: Le prospettive della nostra economia

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010
(tutto il numero disponibile online, qui)

Si è chiuso un anno tra i più difficili degli ultimi venti per l'economia della valle. La crisi economica mondiale ha investito impietosamente tutti i settori economici e, in particolare, la concia. I dati diffusi dalle organizzazioni sindacali evidenziano un pesante ricorso alla cassa integrazione e la perdita secca di posti di lavoro, interessando centinaia di famiglie. A questa recessione si è aggiunta l'inchiesta sull'evasione fiscale, con la contestazione di astronomiche cifre di evasione.
Di fronte a questa complessa e grave situazione è mancata completamente la voce dell'amministrazione comunale, unica istituzione che avrebbe potuto giocare un ruolo di promozione super partes di nuove direzioni di sviluppo. C'è estrema necessità che la parte sana del mondo conciario possa evidenziare il suo volto virtuoso, rendicontando socialmente le attività in campo ambientale, occupazionale e anche fiscale. C'è bisogno di riscrivere la carta d'identità della concia e importanti proposte sono venute dal mondo conciario stesso, come quella di rivedere la normativa sull'iva. Dove spingere poi per assicurare comunque sufficienti posti di lavoro, meglio se qualificati, in questa nuova prospettiva? Qui anche i comuni possono metterci qualcosa: spingendo sul risparmio energetico o pensando ai servizi sociali come leva di sviluppo e occupazione, ad esempio.  Per scavalcare la crisi e l'emergenza serve coraggio e servono investimenti in grado di generare nuovo sviluppo sostenibile.
stefanofracasso.blogspot.com

domenica 17 gennaio 2010

LE CASSATE/gennaio 2010

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010 
(tutto il numero disponibile online, qui)

Tutto in famiglia nella nuova amministrazione.
Famiglia numero 1. Il nuovo presidente di Acque del Chiampo spa è il papà dell’assessore alla sicurezza. 
Famiglia numero 2. Il presidente della commissione edilizia comunale è il marito dell’assessore ai servizi sociali, cultura e istruzione.
Famiglia numero 3. Il nuovo presidente del consorzio ARICA, che si occupa dei reflui dei depuratori, è il padre del curatore della campagna elettorale del sindaco in carica.
Fin che c’è poltrona c’è speranza!

DICONO.../gennaio 2010

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010
(tutto il numero disponibile online, qui)

(*)  “Non c’è il becco di un quattrino”, abbiamo sentito ripetere in questi mesi. Eppure, dicono che per gli auguri e gli eventi natalizi l’amministrazione spenderà 51mila euro. Li avran trovati sotto l’albero?

(*) Dicono che i dipendenti comunali non possano parlare con nessuno della passata amministrazione senza essere interrogati a dovere o tacciati di “collaborazionismo”. Dicono che stiano organizzando una polizia segreta, dicono.
        
(*) Dicono che le dimissioni del Presidente del Consiglio comunale non siano legate a problemi familiari ma a ordini di partito. Tassativi, dicono.

NOTIZIE IN BREVE/gennaio 2010

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010
(tutto il numero disponibile online, qui)

Ulss 5: la Cecchetto silura Gentilin
Se c’era un incarico molto caro al nuovo sindaco di Arzignano Gentilin era proprio la presidenza della Conferenza dei sindaci Ulss 5, importante per la definizione del nuovo Ospedale unico. Molte le opposizioni alla candidatura, soprattutto per una incompatibilità fra la carica e la professione di medico (non ancora abbandonata, nonostante le promesse fatte in  campagna elettorale).  Alla fine l’ha spuntata il sindaco di Montecchio Milena Cecchetto. Anche in questo caso Arzignano ha pagato l’isolamento in cui è caduta con l’amministrazione Gentilin.

La rotatoria che non gira
Se n’è accorto troppo tardi l’assessore ai lavori pubblici Massimo Signorin che bisognava far procedere per tempo progetti e lavori per la rotatoria di San Rocco. Così ha candidamente dichiarato che nel Piano delle Opere del 2010 non sarà compreso il completamento dell’importante opera viaria, attesa da tutta la vallata ma che rimarrà “incompiuta” ancora per molto. Chissà che se ne ricordi per il 2011, altrimenti dovremmo aspettare almeno cinque anni prima che si accorga che, per completare i lavori, ci vuole la volontà di farlo e la prontezza di programmarne le spese. 

LETTERA ALLA BEFANA: la letterina ai tempi della crisi

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010
(tutto il numero disponibile online, qui)

CARA BEFANA, sono in cassa integrazione da settembre. Alora sono andato in municipio per parlare col Sindaco ma mi hanno messo in lista di attesa come se dovessi fare la risonanza magnetica. Mi hanno detto che il sindaco durante la settimana fa il dottore e il sabato domenica fa il sindaco. Ma io sto bene di salute, non ho mica male. Alora mi hanno mandato da quell'altro, quello che fa finta di fare il sindaco anche lui. Io non ho capito che lavoro che fa lui, perchè non è sindaco ma neanche dottore. Mi ha spiegato che deve correre di qua e di là perchè deve decidere tante cose. Io ho capito che deve tenere caldi tanti caregoti e che, se non sta tento, resta senza di qualcuno. Ma questo non glielo mica detto. Comunque lui per quelli in cassa integrazione non può fare niente perchè non ha la delega. Alora mi hannomandato dall'assessore del bilancio. L'assessore del bilancio mi ha detto che non ci sono soldi per quelli in cassa integrazione perchè devono cambiare le panchine in piassa dopo che uno con la macchina gli è andato addosso perchè non le ha viste. Alora gli tocca di spendere 18.000 euro per sette panchine. Ho raccontato all'assessore che una volta con la vespa sono andato addosso alla colonna del Grifo e ho schisato la bandinela. Così ho chiesto se potevano spostare anche il Grifo ma mi ha detto che per quello i soldi non ci sono. Anche il mio amico Obu è in cassa integrazione. Però lui in municipio non riesce ad arrivare perchè ogni volta che prende la macchina i vigili lo fermano per fare i controlli e allora arriva sempre in ritardo. Lui mi ha detto che fanno i controlli per la sicurezza. Da settembre lo hanno controllato sette volte sempre per la sicurezza. Obu lo conosco da sedici anni. Lavoriamo nella stessa conceria. Io non l’homai visto far male a nessuno, ma lo controllano tante volte lo stesso. Suo figlio che fa l'asilo lo ha chiamato Toni, come me. Una volta ho detto a sua moglie che poteva fare compagnia a mia suocera che ha l'alzhaimer e prendersi qualcosa. Per ringraziarmi ha chiamato suo figlio Toni anche se non mi somiglia perchè è moro. Cara Befana, alla fine io ho capito che la cosa migliore è avere un lavoro e arrangiarsi. E alora ti domando se puoi portarmi un lavoro. E uno anche per Obu così non lo controllano più. Perchè anche se è musulmano anche lui ha due figli e uno si chiama Toni, come me. Grazie per quello che farai,                        
 Toni.

ARZIGNANO FUTURA: UN'ASSOCIAZIONE PER FAR PENSARE LA CITTA' - Inaugurate le attività con gli eventi di 'Clima Futuro'

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010
(tutto il  numero in pdf online qui)

E’ nata il 29 ottobre scorso la nuova associazione Arzignano Futura, creata come strumento di partecipazione e dialogo per coinvolgere i cittadini in manifestazioni su piccoli e grandi temi e iniziative di carattere culturale e sociale. L’associazione, laica, apartitica e pluralista, persegue la libera circolazione di idee, di progetti ed esperienze e suo scopo principale è quello di studiare, approfondire e diffondere tematiche di natura politica, economica, amministrativa, sociale e culturale. Il tesseramento parte da 20€ ed è aperto a tutti i residenti arzignanesi e a coloro che ad Arzignano studiano o lavorano. Lo statuto e altre informazioni si possono trovare online sul sito arzignanofutura.blogspot.com. Il lancio dell’associazione è avvenuto all’inizio di dicembre coi tre appuntamenti di Arzignano-Copenhagen 2009: Clima futuro, eventi per far riflettere sui cambiamenti climatici in occasione della conferenza Onu  organizzata dal 7 al 18 dicembre nella capitale danese. 
La manifestazione ha visto la partecipazione dell’economista Paolo Gurisatti che ha parlato di “green economy” e del coro dei Crodaioli del maestro Bepi de Marzi che hanno tenuto un concerto speciale negli stabilimenti della Marelli Motori. Evento culmine e inedito nella storia arzignanese e non solo, la preghiera multiconfessionale per il clima che ha visto riunirsi tutti assieme cattolici, sikh, indù, ortodossi e musulmani nel Duomo di Ognissanti.
“Un evento unico di convivenza e di comunione di spiriti e intenti,” ha dichiarato Stefano Fracasso, presidente dell’associazione Arzignano Futura.
Paolo Armelli


Regolamento energetico ed edilizia: AMBIENTE: ARZIGNANO TORNA INDIETRO

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010

Ricordate il regolamento energetico approvato dall’amministrazione Fracasso? Quello  che è stato oggetto di studi da parte di enti nazionali ed internazionali del settore? Quello copiato da molti altri comuni italiani come, ultimo in ordine di tempo, il comune di Udine? Ebbene, l’amministrazione Gentilin l’ha già trasformato in un ricordo.  

Si è appena concluso il summit mondiale di Copenhagen sul clima e i nostri amministratori, per dare un segno di sensibilità ambientale, vanificano un lavoro durato anni e riconsegnano Arzignano all’arbitrio dei costruttori e dei geometri.   

"C’è il Piano Casa del Governo che ora regolamenta tutto!”, ci ripetono. Peccato che il Piano Casa, calato dall’alto e applicato pressoché in blocco,  si avvalga di parametri molto più ampi e meno vincolanti in materia di risparmio energetico e, quindi, di limitazione di emissione di anidride carbonica. A tutt’oggi sono oltre 60 le unità abitative in fase di certificazione ad Arzignano e molte di esse sono abitazioni nuove. I risultati raggiunti sono misurabili: a gennaio erano 233.000 i KWh/anno non consumati e 140 erano le tonnellate di CO2 non emesse, in linea con quanto la Comunità Europea ha indicato con le direttive agli stati membri. Non solo. Per certificare la qualità degli edifici secondo precisi parametri di rispetto ambientale, il comune siappoggiava ad una agenzia esterna, Casa Clima di Bolzano. Tale garanzia, tuttavia, poteva essere fornita anche da altri enti certificatori, purché accreditati. Ora non è più necessario: si metteranno d’accordo progettisti e committenti con gli stessi tecnici comunali, come negli splendidi anni Sessanta.                                

Ruggero Orlando




LA COMMISSIONE EDILIZIA PIU' DEMOCRATICA CHE C'E'

A proposito di urbanistica: cosa ne è della Commissione Edilizia? Qui viene il bello! Questo importante organismo, per decenni costituito da quattro tecnici votati dalla maggioranza e tre dall’opposizione, ora è formato da sei tecnici tutti della maggioranza! “Questa non è dittatura”, ci dicono i nostri cari assessori, “è libero esercizio di una potestà e di un nuovo corso amministrativo”. Inutili le richieste di mantenere un giusto equilibrio nella commissione, per i consiglieri di maggioranza non valgono le garanzie nè il buon senso. Certo, non abbiamo dubbi: la loro è la libera potestà del cemento monocolore!

IL NUOVO NUMERO DE "IL DAFNE ARZIGNANO" ONLINE E IN DISTRIBUZIONE

Con il nuovo anno "Il Dafne" si rifà il look e diventa "Il Dafne Arzignano": più notizie, più colore, più riflessioni e più indiscrezioni sulla società, la politica e la cultura arzignanese.
Il nuovo numero di gennaio 2010 è online a questo link e in distribuzione nelle case di molti arzignanesi, e anche su Facebook.
BUONA LETTURA!

Regolamento energetico ed edilizia: AMBIENTE: ARZIGNANO TORNA INDIETRO

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010

Ricordate il regolamento energetico approvato dall’amministrazione Fracasso? Quello  che è stato oggetto di studi da parte di enti nazionali ed internazionali del settore? Quello copiato da molti altri comuni italiani come, ultimo in ordine di tempo, il comune di Udine? Ebbene, l’amministrazione Gentilin l’ha già trasformato in un ricordo.  

Si è appena concluso il summit mondiale di Copenhagen sul clima e i nostri amministratori, per dare un segno di sensibilità ambientale, vanificano un lavoro durato anni e riconsegnano Arzignano all’arbitrio dei costruttori e dei geometri.   

"C’è il Piano Casa del Governo che ora regolamenta tutto!”, ci ripetono. Peccato che il Piano Casa, calato dall’alto e applicato pressoché in blocco,  si avvalga di parametri molto più ampi e meno vincolanti in materia di risparmio energetico e, quindi, di limitazione di emissione di anidride carbonica. A tutt’oggi sono oltre 60 le unità abitative in fase di certificazione ad Arzignano e molte di esse sono abitazioni nuove. I risultati raggiunti sono misurabili: a gennaio erano 233.000 i KWh/anno non consumati e 140 erano le tonnellate di CO2 non emesse, in linea con quanto la Comunità Europea ha indicato con le direttive agli stati membri. Non solo. Per certificare la qualità degli edifici secondo precisi parametri di rispetto ambientale, il comune siappoggiava ad una agenzia esterna, Casa Clima di Bolzano. Tale garanzia, tuttavia, poteva essere fornita anche da altri enti certificatori, purché accreditati. Ora non è più necessario: si metteranno d’accordo progettisti e committenti con gli stessi tecnici comunali, come negli splendidi anni Sessanta.                                

Ruggero Orlando




LA COMMISSIONE EDILIZIA PIU' DEMOCRATICA CHE C'E'

A proposito di urbanistica: cosa ne è della Commissione Edilizia? Qui viene il bello! Questo importante organismo, per decenni costituito da quattro tecnici votati dalla maggioranza e tre dall’opposizione, ora è formato da sei tecnici tutti della maggioranza! “Questa non è dittatura”, ci dicono i nostri cari assessori, “è libero esercizio di una potestà e di un nuovo corso amministrativo”. Inutili le richieste di mantenere un giusto equilibrio nella commissione, per i consiglieri di maggioranza non valgono le garanzie nè il buon senso. Certo, non abbiamo dubbi: la loro è la libera potestà del cemento monocolore!