domenica 10 ottobre 2010

DOPO PRESA DIRETTA: Che cosa ha fatto l'opposizione (consiglio comunale del 30 settembre)

IL DAFNE ARZIGNANO, OTTOBRE 2010

Alcune precisazioni
- Il Sindaco e gli Assessori non sono né pubblici ministeri né carabinieri, né agenti della Guardia di Finanza. Sono Amministratori della cosa pubblica. Fracasso ieri e Gentilin oggi non possono sapere se l’Arzignano Calcio a 5 ha presentato o meno le dichiarazioni dei redditi.
- All’attuale Sindaco non abbiamo mai detto che è sua la responsabilità di quanto accaduto e se lo facessimo saremmo degli idioti.
- Allo stesso tempo non è colpa nostra se rappresentanti di questa maggioranza sono stati in qualche modo interessati da tali vicende, e non è colpa nostra nemmeno l’imbarazzante comportamento tenuto dal Vicesindaco in televisione.

La nostra mozione: richiesta di dimissioni del Vicesindaco
Atteso l’imbarazzante e sconcertante atteggiamento del Vice Sindaco Massimo Signorin durante la trasmissione televisiva nazionale del 12/09/2010 “Presa Diretta”, evidentemente inadeguato ed incompatibile con la rappresentanza istituzionale della Città alla cui immagine è stato recato danno, si chiedono le immediate dimissioni del Vicesindaco.

Cos’è accaduto in Consiglio
A) Abbiamo presentato la richiesta di dimissioni del Vicesindaco.
B) Il Sindaco ha respinto la nostra richiesta liquidando in trenta secondi un argomento che meritava per lo meno una riflessione più approfondita.
C) Abbiamo preso atto che da parte del Sindaco e della Giunta non c’era alcuna volontà di discutere, riflettere o prendere delle iniziative a riguardo per dare una svolta alla città.
D) A questo punto abbiamo scelto di non continuare in una discussione sterile, ma di guardare avanti e di tentare NOI di fare una proposta per rilanciare l’immagine della nostra città.

Le iniziative proposte dall’opposizione
1. Invitare in Consiglio comunale il procuratore capo Nelson Salvarani e il comandante della Guardia di Finanza Antonio Morelli.
2. Istituire un tavolo permanente composto dal Sindaco, dai rappresentanti del Consiglio, dalle associazioni di categoria, del volontariato ecc, con il compito di recuperare l’immagine di Arzignano.
3. Sostenere le iniziative sull’educazione alla legalità nella scuole e con i giovani.
4. Promuovere un corso di educazione civica sulla legalità.

La nostra proposta, discussa dai capigruppo e ripresentata con un testo concordato da maggioranza e opposizione, è stata votata all’unanimità.

Stefano Anzolin, Michele Colasanto, Antonio De Sanctis,
Stefano Fracasso,Stefano Frighetto, Edoardo Modini,
Lorella Peretti, Gianfranco Signorin

ANTICIPAZIONI: Nel prossimo consiglio comunale la minoranza presenterà una mozione di censura al comportamento del sindaco

IL DAFNE ARZIGNANO, OTTOBRE 2010

Nel Consiglio del 9 settembre 2010, durante il dibattito relativo a “Piano degli interventi-Illustrazione del “Documento del Sindaco” (...), Gentilin, ripetutamente sollecitato dalle minoranze in esito al caso Marcigaglia-Tosano, e alle proposte urbanistiche sull'area artigianale di Via Chiampo, affermava di non sapere nulla né in merito ai rapporti tra privati né in merito alle linee guida per l'area...

Nei giorni immediatamente successivi, e più precisamente l’11 settembre 2010, appariva sul Giornale di Vicenza un articolo in cui il Sindaco, in completa difformità da quanto dichiarato in Consiglio ed in spregio al Consiglio stesso, diffondeva precisi particolari sulla vicenda con indicazione addirittura sia dei costi delle opere di urbanizzazione che delle possibili future prospettive occupazionali.

Comunicava, inoltre, di aver già avuto in merito un incontro con i proprietari dei terreni in data 29 luglio 2010, quindi ben prima del Consiglio Comunale del 09 settembre ultimo scorso.

Di questo comportamento chiederemo chiarimenti al Sindaco.

L'AFFARE TOSANO MARCIGAGLIA: Sorgerà qui il nuovo centro commerciale?

IL DAFNE ARZIGNANO, OTTOBRE 2010

Su un terreno già di proprietà della ditta Marcigaglia Constructions Spa, recentemente venduto al gruppo Tosano, dovrebbe sorgere un
nuovo grande centro commerciale.
Il contratto di compravendita del terreno contiene una clausola secondo cui, se entro fine 2011 non sarà approvata dal Consiglio Comunale una variante che cambi la destinazione d’uso del terreno da artigianale a commerciale per medio-grandi e grandi superfici di vendita fino ad un massimo di 4.000 mq di superficie destinata alla
vendita, il contratto stesso sarà risolto e perderà i suoi effetti.
L’opposizione denuncia il fatto.



Ecco i passaggi essenziali di quanto successo durante il Consiglio comunale del 9 settembre
scorso.

PREMESSA.
L’Amministrazione Fracasso aveva predisposto un piano commerciale che vietava l’apertura ad Arzignano di supermercati, ipermercati e grandi centri commerciali.

Antefatto.
In maggio, l’Assessore Frigo viene spostato dall’Urbanistica ai Lavori pubblici, apparentemente senza motivo. L’Urbanistica viene affidata al vicesindaco Massimo Signo
rin.
1- Nel Consiglio comunale del 9 settembre 2010, l’Amministrazione Gentilin propone (e vota) un documento che prelude alla possibilità di variare le destinazioni urbanistiche già previste anche nella zona di Via Chiampo.

2 - La zona di Via Chiampo è palesemente un’area gravata da un pesante traffico di automezzi;

3 - Il consigliere Gianfranco Signorin chiede al Sindaco se sono previsti insediamenti commerciali nella zona di Via Chiampo.

4- Il Sindaco Gentilin non dichiara di esserne a conoscenza e dice che si sta votando un semplice “indirizzo”;

5 - Il consigliere Gianfranco Signorin mostra a tutto il Consiglio copia di quanto risulta dai pubblici registri immobiliari in ordine all’atto di vendita da parte della ditta Marcigaglia Constructions alla ditta Tosano di un terreno di 11.000 metri quadri sito in via Chiampo - via Campagnola;

6 - Il prezzo di vendita del solo terreno, secondo quanto riportato sul Giornale di Vicenza, è di 1.745.216 euro;

7 - L’atto di vendita è sottoposto alla clausola di rimanere valido solo se entro il 31.12.2011 il Consiglio comunale avrà variato la destinazione d’uso di quel terreno da artigianale a commerciale per medio-grandi e grandi strutture di vendita fino a un massimo di 4000 metri quadrati di superficie destinata alla vendita;

8 - Due giorni dopo, sulGiornale di Vicenza, il Sindaco afferma: “Il 29 luglio 2010 ho incontrato i proprietari del terreno e ho preso in considerazione l’autorizzazione di un insediamento commerciale…”. Proprio il contrario di quanto affermato al Consiglio;

9 - Renzo Marcigaglia, socio e amministratore delegato della Marcigaglia Constructions, è Presidente delle Acque del Chiampo, la società pubblica più importante dell’intera vallata ed è stato nominato dal Sindaco Gentilin;

10 - Renzo Marcigaglia è padre di Enrico, Assessore del Comune di Arzignano;

11- NO COMMENT!

sabato 11 settembre 2010

CLAMOROSO: GRANDE SUPERMERCATO IN VIA CHIAMPO: IN COMUNE SI PREPARA LA VARIANTE, LA MINORANZA INSORGE: "SI FANNO GLI INTERESSI DI PRIVATI"

ilDAFNE EXTRA


POLEMICA IN CONSIGLIO. Duro attacco della minoranza sull’ipotesi di vendita di un terreno di Marcigaglia a Tosano. La Giunta: «Tutto regolare»

Scontro su variante e supermercati

Signorin mostra in aula la copia di un contratto la cui validità è subordinata ad un cambio di destinazione d’uso dell’area

Un nuovo supermercato Tosano in via Chiampo e l'accusa, pesantissima, «di un atto di compravendita non solo di un terreno ma anche di una variante urbanistica». La prova, secondo l’opposizione, in un contratto di cessione di un terreno lungo la via che da Arzignano porta a Chiampo, datato 18 giugno, tirato fuori a sorpresa l’altra sera in Consiglio dal consigliere di minoranza Gianfranco Signorin. Compratore: Tosano supermercati. Venditore: Marcigaglia Constructions spa, ditta di Renzo Marcigaglia, attuale presidente di Acque del Chiampo e papà di Enrico, assessore nella giunta Gentilin. «Qualcuno ha messo il carro davanti ai buoi», ha proseguito in Consiglio comunale Gianfranco Signorin esibendo copia del contratto, mentre l'assemblea era chiamata ad approvare il “piano del sindaco”, ovvero il documento che definisce trasformazioni urbanistiche e interventi e prevede la ridefinizione della disciplina del commercio in alcune zone, fra cui proprio via Chiampo, oggetto del contratto di compravendita. «In questo contratto è scritto - ha scandito Signorin - che la vendita è sottoposta alla seguente condizione: se entro il 31 dicembre 2011 il terreno non dovesse formare oggetto di una variante urbanistica regolarmente assunta dalla pubblica amministrazione, avente come oggetto il cambio di destinazione d'uso da artigianale a commerciale per medio e grandi strutture fino ad un massimo di 4000 metri quadrati per tutti i settori merceologici, il presente contratto dovrà ritenersi risolto».«Se questo atto - ha proseguito Signorin - è stato propedeutico alla discussione di stasera, qualcuno ha venduto, prevedendola in anticipo, la variante che inizia stasera con la delibera che si sottopone al Consiglio. A noi questa sembra la vendita anticipata di una variante con conseguenti evidenti plusvalori dei terreni e questo è un fatto grave, un conflitto di interessi palese». La minoranza ha poi abbandonato l'aula: «Per autotutela - ha specificato Stefano Fracasso - per non ratificare qui decisioni prese altrove».«Non ho mai visto il contratto - chiarisce il giorno dopo il sindaco Giorgio Gentilin -. L'amministrazione non è coinvolta in contratti privati e se il documento prevede una clausola rescissoria è evidente che nessuno ha dato garanzie dell'adozione della variante. L'amministrazione valuta solo l'interesse pubblico: il 29 luglio ho incontrato i proprietari del terreno e ho preso in considerazione l'autorizzazione di un insediamento commerciale, a seguito della quale i proprietari si sono detti disposti ad eseguire opere compensative, per esempio rotatorie, per 1 milione e 200 mila euro, e ad assumere 70 dipendenti».Per la minoranza dare il via libera a grandi insediamenti commerciali equivale a favorire le richieste dei singoli a scapito del bene pubblico e a smantellate i negozi di vicinato in centro storico. «Al contrario - risponde il sindaco - è in nome del bene collettivo che sto valutando le richieste del Tosano, sapendo che fra i benefici offerti dall'autorizzazione ci sarà la soluzione di problemi viabilistici, lo sviluppo del commercio, l'occupazione. Nel contratto Signorin scorge ipotesi di favori perché forse così funzionava ai suoi tempi».

DAL GIORNALE DI VICENZA DELL'11 SETTEMBRE 2010, ARTICOLO DI SILVIA CASTAGNA

domenica 30 maggio 2010

I LOVE ARZIGNANO

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010



Fatti, luoghi e persone che rendono orgogliosi di essere arzignanesi.
L’oratorio Zamperetti a Castello

LA FACCIA PULITA E SILENZIOSA DI ARZIGNANO

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010

VOLONTARIATO. Una riflessione per chi s'impegna per far del bene alla città

C’è l’Arzignano che compare ogni giorno sui giornali, quella della frode IVA, delle fatture gonfiate, dei bulli, dei proclami sulla sicurezza e sugli stranieri, dell’illusione del guadagno facile, dell’inganno che fare i furbetti in fondo “paga”, l’Arzignano di chi distrugge solo per il gusto di andare contro coloro che hanno amministrato in precedenza, di chi continua a gettare fango sulle persone. Ma se voltiamo la pagina immaginaria del nostro giornale, scopriamo l’altra Arzignano, quella che lavora in silenzio, quella che non compare sui quotidiani e non fa notizia.
La vera Arzignano che cresce nella solidarietà, che sa guardare al diverso con fiducia, che non ha paura di sporcarsi le mani. E’ la città della centinaia di persone che lavorano nel volontariato, dedicando il loro tempo a chi è in difficoltà e semplicemente chinandosi sul dolore di tutti, per costruire progetti di solidarietà, per stare vicino agli anziani o alle famiglie con problemi. E’ l’Arzignano che raccoglie al suo interno persone di vari continenti, persone che credono nel servizio e si mettono in gioco per far crescere la nostra città e lanciare un messaggio diverso ai giovani, forse impopolare, ma impegnativo, non illusiorio e degradante come quello trasmesso dai vari “furbetti” che ci circondano. Questo volto di Arzignano, questa realtà che permea il nostro tessuto in silenzio, senza fare chiasso, è il volto che desideriamo porre in risalto, che desideriamo mettere in “prima pagina”, perché queste persone sono la vera città, un cuore che pulsa e costruisce, combatte, perché si realizzino servizi sempre migliori per chi vive situazioni di malattia o di disagio, che accoglie bambini e giovani, che si inventa attività e manifestazioni per creare comunità, raccogliere fondi, costruire ponti di SOLIDARIETA’. Oggi in prima pagina desideriamo porre loro: le associazioni di volontariato e tutte le persone che ne fanno parte. A tutti loro il nostro grazie.
Lorella Peretti

SONDAGGIO.

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010

DAL CORRIERE DEL VENETO, 20 FEBBRAIO 2010.

Nello scandalo della concia emerso dall’inchiesta ancora in corso “Dirty Leather”, pare sia coinvolto un politico locale che frequentava le suite dell’Hotel Principe messe a disposizione da Andrea Ghiotto. Le voci si rincorrono: chi sarà mai questo politico? Partecipa al sondaggio.

COSA SIGNIFICA FARE OPPOSIZIONE

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010

IL RUOLO DELLA MINORANZA. Scomoda per la Giunta, ma propositiva

“Siamo noi a governare e facciamo quello che vogliamo! Voi siete all’opposizione quindi zitti e tranquilli”. Questo è il messaggio che ci viene mandato in varie occasioni dalla giunta. Tuttavia, per noi, fare politica significa mettersi al servizio della gente. Fare opposizione significa vigilare, ma anche dire no a proposte che non condividiamo e soprattutto stimolare, proporre, insistere perché si realizzino progetti e attività. Ecco la sintesi delle proposte fatte sul bilancio, sulle quali non intendiamo arrenderci.
1) Completamento della rotatoria di San Rocco e realizzazione del sovrappasso di Costo per il quale è già stato ottenuto un finanziamento regionale di 291mila euro che rischia di essere sprecato. Per completare queste opere basta spostare le somma di 540 mila euro destinata all’installazione dell’aria condizionata in municipio e per la sistemazione del garage dietro il comune. Ma la risposta è stata NO!
2) Servizio di trasporto per le scuole materne private (importantissimo per le famiglie). La nostra proposta è stata di destinare 25.000 euro a tale scopo diminuendo i soldi destinati alla cultura. Qui la Giunta ha detto NO due volte ma, di fronte alla nostra insistenza, ha “miracolosamente” trovato almeno in parte i soldi che sembravano non esserci (con grande soddisfazione nostra per aver aiutato scuole e famiglie).
3) Potenziamento del dopo scuola per le medie già avviato nel 2009 dirottando 20.000€ dai fondi destinati alla cultura. Indovinate la risposta della giunta? Ancora NO!
Noi, comunque, non ci arrenderemo e daremo battaglia perché il doposcuola e gli altri servizi fondamentali siano garantiti nonostante i rifiuti espressi a puro scopo politico.
I consiglieri di opposizione

DICONO: Pillole di gossip arzignanese

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010

(*) Dicono sia apparsa una delibera in cui il Comune copre il buco della pista di pattinaggio dello scorso Natale. Dicono che il buco sia di oltre 17mila euro. Dicono... ma non dicevano che non sarebbe costata nulla?

(*) Dicono che alla presentazione di un libro nell’ambito di tale manifestazione fossero presenti solo due persone: l’assessore agli eventi e il povero autore del libro. Altro che avanguardie!

(*) Dicono che il Sindaco-medico abbia finora fatto riunire la Commissione Sanità nella sala di San Rocco senza riscaldamento e senza materiale di cancelleria… un esperimento sulle cause della bronchite?

EDITORIALE. Arzignano a Venezia

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010

Palazzo Ferro Fini, di fronte alla Chiesa della Salute a Venezia, è la sede del Consiglio Regionale del Veneto. Dal 26 aprile con altri cinquantanove consiglieri faccio parte dell'assemblea cui spetta scrivere le leggi del Veneto. Confesso la soddisfazione di poter far parte di questo importante organismo e di essere il primo arzignanese a sedere fra quei banchi. Dopo il Comune, che rimane l'ambito privilegiato di rapporto tra i cittadini e l'amministrazione pubblica, la Regione ha assunto negli ultimi anni compiti sempre più decisivi per la vità delle comunità locali. Dipende dalla Regione il funzionamento degli ospedali e dei servizi sanitari territoriali, il risanamento ambientale e in particolare quello legato alla qualità delle acque, le grandi infrastrutture come le autostrade e le ferrovie regionali. Anche solo limitandoci a questi tre temi (molti altri sarebbero quelli di competenza della Regione), Arzignano e l'ovest-vicentino hanno molto da chiedere e da ricevere da una politica regionale attenta al territorio. Di questo e d'altro mi occuperò in questa nona legislatura regionale, portando un po’ della mia città a Venezia e un po’ di Veneto ad Arzignano.
Stefano Fracasso, stefanofracasso.blogspot.com

Un po' di dati. SOLDI CHE VANNO... SOLDI CHE VENGONO

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010

Dall'insediamento della nuova amministrazione sembra che i soldi siano letteralmente spariti dalle casse del Comune. Eppure per qualcosa i soldi li trovano, con priorità spesso piuttosto discutibili:
- interventi per la climatizzazione e manutenzione straordinaria del Municipio e delle sue pertinenze: 540.000€;
- disavanzo pista di pattinaggio per il Natale: 17.857€;
- incarico di direzione generale al segretario comunale: 15.000€;
- presenza “pubblicitaria” della Giunta sul Corriere Vicentino: 6.400€, oltre alla presenza sulle TV locali: 25.000€;
- demolizione nuove panchine in piazza: oltre 13.500€;
Un elenco di cifre. Ma non aride. Ad ognuna di esse corrisponde una scelta. E le scelte ci dicono che città si vuole... e anche quella che non si vuole. Meditate, gente, meditate!

IL COMMERCIO, LE PIAZZE, L'IDENTITÀ' CITTADINA

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010

COMMERCIANTI. Pellizzari le spara grosse, Gentilin non si preoccupa del Cis

Nel corso degli ultimi consigli comunali la maggioranza ha rilasciato alcune affermazioni riguardanti il Commercio piuttosto incredibili.
Ha iniziato il consigliere Pellizzari che - preso da un eccesso di autocompiacimento - ha dichiarato che durante le scorse feste natalizie i Commercianti del Centro di Arzignano hanno raddoppiato il loro fatturato. Questo ovviamente grazie alle iniziative organizzate dalla nuova Giunta. Fosse vero ne saremmo tutti contenti, ma ciò dai dati non risulta.
Poi è stata la volta del Sindaco che, ad una domanda sulla pos-sibilità che nella zona CIS di Montebello sorga un nuovo grande Centro Commerciale ha detto - tra l’altro -, “sono ben altre le preoccupazioni sul tappeto, riguardo il futuro del commercio perlomeno di Arzignano”. Eppure, vien da pensare, di Centri Commerciali che fanno morire i piccoli negozi dei Centri storici ce ne sono anche troppi. Ma queste dichiarazioni impongono una ulteriore riflessione. La precedente Amministrazione si è presa in carico la storica decisione di rifare il Centro storico, con tutti gli oneri e gli onori che una simile scelta comporta. Il progetto, che può piacere o meno, ha di certo un merito: quello che era un parcheggio ora è una Piazza attorniata da parcheggi. L’opera mirava a ricreare la voglia di andare in Piazza, di vivere il Paese, di rafforzare il senso di appartenenza e un sano spirito d’identità. Molti, provenienti da fuori città, ce la invidiano. Pochi Comuni mantengono un numero e una qualità così alti di negozi. E non è affatto secondario che la stragrande maggioranza sia gestita da commercianti storici e italiani. Nel passato, inoltre, sono state poste le basi perché oggi potesse aprire una nuova gelateria, fossero ampliati i plateatici etc. Tutto ciò è soprattutto il frutto di un paziente e certosino lavoro fatto negli anni. Sentire ora affermazioni di questo tipo è invece sconfortante. Pensare che i commercianti vivano tempi d’oro e che l’apertura di un super centro commerciale sia irrilevante è desolante.
Una Città vive se vive il suo Centro ed esso vive solo se lì ci sono le attività commerciali. Le due cose sono imprescindibili. E identità, parola che si sente tanto usare ultimamente, è anche mantenere vivo un Paese, grazie alla gente che lo abita. Le piazze del Centro e le altre nelle frazioni, ristrutturate o create negli ultimi anni, sono il principale presupposto per creare e sviluppare quest’identità.
Antonio De Sanctis

IL TRASLOCO DI BEPI DE MARZI

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010

BEPI DE MARZI E L'ARROGANZA DEI SENZA POESIA.
Il trasloco del Maestro dei crodaioli

Il Maestro Bepi De Marzi se n’è già definitivamente andato da Arzignano. Le ragioni della triste scelta sono state da lui stesso ampiamente spiegate e commentate e su esse non intendiamo tornare.
Arzignano non è solo la città degli scandali finanziari (di cui peraltro il nostro Sindaco tace ostinatamente) ma è nota negli ambiti della cultura “alta” proprio grazie alla musica e alla poesia di Bepi De Marzi. Bepi è da sempre il cantore della nostra valle, animo critico e colto della nostra società, voce e interprete di quella cultura veneta che sa parlare di sé al mondo, uscendo dagli schemi provincialisti, soffocanti e quasi “patologici” di chi ritiene che l’identità di una società civile si debba difendere parlando il dialetto nella aule consiliari o nelle scuole.
Troviamo invece che si tratti di un atteggiamento estremamente miope quello tenuto dall’Amministrazione Comunale nei confronti di tale grave risoluzione. Il Sindaco e la giunta, infatti, anziché dissuadere il compositore arzignanese dall’andarsene, consapevoli che la sua uscita dalla cittàrappresenterebbe un impoverimento generale della proposta culturale nonché un brutto colpo per l’immagine della città stessa, si infila in una sterile polemica facendogli poi degli arroganti auguri di maniera per la sua vita futura. “Bepi De Marzi chi?!?”, dice l’assessore alla sicurezza, convinto evidentemente che i suoi poveri provvedimenti sui movimenti dei vigili urbani sopravvivano nella storia oltre “Signore delle Cime” o “Porta Calavena”.
Se non possiamo nutrire la speranza di un ripensamento, auspichiamo che quello del caro Maestro sia almeno uno spostamento momentaneo. Caro Bepi, Arzignano ha ancora un gran bisogno di te!
I consiglieri di minoranza

martedì 26 gennaio 2010

NON TOCCATE LE PANCHINE DI ARZIGNANO: Aggiornamenti e il funerale per le panchine

IL DAFNE EXTRA

ARZIGNANO, FUNERALE PER LE PANCHINE
IL CASO. Giovedì mattina in piazza Marconi la manifestazione di protesta contro l'eliminazione delle sedute in pietra. L'assessore ai lavori pubblici respinge le critiche: «L'intervento costerà poco, ci saranno altre panche, rimangono i posti auto»

 Giovedì alle 9.45 in piazza Marconi ci saranno i "funerali" delle panchine. Mentre continua la discussione con numerose mail arrivate al nostro giornale, il consigliere comunale Gianfranco Signorin lancia un'iniziativa per protestare contro la decisione dell'amministrazione arzignanese di rimuovere le sette panchine in marmo di piazza Marconi. «Recitiamo il "De profundis" in segno di tristezza - afferma Signorin - l'amministrazione voleva portare il sorriso ad Arzignano, ma così ha portato distruzione. Devono rispettare i cittadini che hanno pagato quei lavori, e che hanno condiviso il progetto».
Anche nel fine settimana e nella giornata di ieri sono piovute le proteste. Il gruppo di Facebook "Non toccate le piazze di Arzignano", dopo la visita alle "rovine" di sabato mattina, ha raggiunto più di 270 iscritti in pochi giorni, e ha raccolto pagine e pagine di commenti. Le mail spedite al giornale hanno continuato ad arrivare ora dopo ora. Molti sono contrari, e parlano di «spreco di soldi in un momento di crisi», o di «arroganza e insensibilità dell'amministrazione verso i cittadini». Ma c'è anche chi, a partire da sabato, ha scritto per applaudire la scelta dell'amministrazione, dicendosi favorevole all'intervento che conferisce «pulizia e senso di piazza».
«L'intervento non ha funzionato - dice l'ex sindaco Stefano Fracasso - la gente non capisce e si chiede il perché di tale distruzione. Dicono che qualche auto ci sia finita addosso; vorremmo sapere i nomi degli automobilisti». 
Sulla polemica è intervenuto anche
Bepi De Marzi, voce storica di Arzignano: «Ha cominciato il sindaco-sceriffo di Treviso a togliere le panchine. Il sindaco-giustiziere di Verona le ha rese impraticabili con una divisione di ferro. Anche la sindachessa leghista di Montecchio le ha fatte togliere, piantando poi un enorme crocefisso. Ora tocca alla nostra città subire l'incubo-vendetta della Lega: le panchine».
ALTRE INIZIATIVE. 
Una lettera depositata allo Spisal. Un volantino distribuito stamattina al mercato. Proseguono le iniziative di protesta promosse dalle liste di minoranza di Arzignano, per esprimere contrarietà alla rimozione delle panchine in piazza Marconi. Al dipartimento di prevenzione dell’Ulss 5 è già stata depositata una nota-esposto per i lavori nella piazza, che, lamentano i consiglieri di minoranza «non sono adeguatamente segnalati». «Nelle vicinanze del cantiere - denuncia la nota - non sono esposti cartelli indicanti le autorizzazioni, nè esistono provvedimenti protettivi contro possibili proiezioni di schegge e detriti da demolizioni». Continua: «A ridosso del cantiere ci sono molte persone che non rispettano le distanze di sicurezza, esiste quindi un'effettiva situazione di pericolo che invitiamo a verificare». Questa mattina (martedì 26, ndr), inoltre, verrà distribuito al mercato un volantino intitolato “La vergogna per gli sfasciapanchine”, dove ironicamente in qualità di “cittadini indignati” i rappresentanti dei gruppi Città Futura, NostrArzignano, lista Gianfranco Signorin, Uniti per Arzignano, ringraziano la giunta del sindaco Giorgio Gentilin per «le migliaia di euro buttati per capriccio. Soldi di tutti spesi per un'inutile follia.
L'ASSESSORE MINIMIZZA. L'assessore ai lavori pubblici Massimo Signorin respinge le critiche. «L'intervento costerà 3-4.000 euro - afferma - e poi si dovranno aggiungere i 3.250 euro delle nuove panchine. I posti a sedere ci saranno, visto che le sedute di marmo saranno rimpiazzate con le panchine di ferro; anche i posti auto rimarranno invariati».
«Mercoledì - afferma Massimo Signorin - proseguiremo con l'eliminazione delle altre quattro panchine. Anche queste verranno quindi coperte. Poi sistemeremo le sedute in ferro. Per venerdì il tutto sarà completato». Sono inoltre state sostituite le luci interrate. «E nessuno se n'è accorto - conclude Signorin - ne abbiamo tolte venti e sostituite col marmo».
dal Giornale di Vicenza di oggi


domenica 24 gennaio 2010

NON TOCCATE LE PANCHINE DI ARZIGNANO: Panchine, spuntano i comitati per la difesa (dal Giornale di Vicenza, 24 gennaio 2010)

IL DAFNE EXTRA

IL CASO. Sale la protesta per la decisione del Comune di eliminare le sedute in marmo
Panchine, spuntano i comitati per la difesa
Pioggia di lettere e mail per tutelare le opere poste in Piazza Marconi

«Dopo il caffè visita ai resti delle panchine»: in piazza Marconi, ieri mattina, a visitare quelle che sono state definite «le rovine» degli arredi pubblici erano in una quarantina. E se all'iniziativa della visita, nata su Facebook, si sommano i circa 150 iscritti al gruppo "Non toccate le piazze di Arzignano" e le lettere e le e-mail piovute in questi giorni al nostro giornale, è evidente che la protesta è divampata. 
Contro ma anche pro i martelli pneumatici in piazza, che nei giorni scorsi hanno già eliminato 3 delle 7 panchine, gli arzignanesi si dividono fra chi parla di un evitabile spreco di denaro pubblico e chi approva il nuovo assetto della piazza. «È una vergogna - sbotta Angela Coda - sprecare soldi pubblici per togliere panchine che non hanno nemmeno un anno». «È uno scempio - incalza Floriano Campi -. Dire che sono pericolose per le manovre delle auto è pretestuoso».
PRO PANCHINE. «È uno schifo - afferma Mirka Pellizzari di passaggio in piazza - prima ci si poteva fermare, sedersi e chiacchierare. Ora il centro torna in balia delle auto». «Ogni progetto è migliorabile, anche questo, ma si poteva discuterne con spirito costruttivo. Distruggere mi sembra solo segno di volontà di fare dispetti alla precedente amministrazione» commenta Damiano Steccanella. Mentre Giovanni Fazio ricorda al sindaco «che i passeggini dei bambini sono ad altezza di tubo di scappamento e che le piazze non sono parcheggi».
Amareggiata anche Daniela Dal Grande: «Non solo perché si buttano i soldi, dopo aver detto più volte che c'erano buchi di bilancio, ma perché si interviene su una piazza che era perfetta». Spiega Angela Gasbarre, seduta su una panchina "superstite" con la figlia Ambra. «Distruggere le panchine è un'assurdità». 
CONTRO LE PANCHINE. Diego Farina concorda invece con l'opinione di chi ha definito "sarcofagi" gli arredi urbani: «Sono brutte e non servono a niente». Gli fa eco Michele Zanconato: «Sono poco usate, o meglio sono usate ma non certo dagli arzignanesi». D'accordo anche Marta Carlotto: «Un amico ha fatto manovra con l'auto e ci ha sbattuto contro, con il risultato di 6 mila euro di danni». «Lavoro in centro e molto spesso ho visto sbattere auto e furgoncini. Alcune volte sono usciti anche i vigili per il verbale», racconta Lisa Castegnaro. 
Qualche altro cittadino si schiera dalla parte dell'amministrazione e preferisce attendere la fine dei lavori per esprimere un parere. 
L'EX SINDACO. Di «sfregio alla piazza» e «delirio distruttivo» parla l'ex sindaco Stefano Fracasso. «Questa giunta aveva promesso il sorriso - spiega l'attuale consigliere di minoranza - e ha portato in piazza solo la tristezza dei martelli pneumatici. È un'amministrazione che sa solo distruggere e non costruire. Sarebbe stato meglio che i soldi, che per mesi hanno detto che mancavano, non ci fossero stati davvero. Ci saremmo risparmiati questa inutile follia».
Amareggiata Lorella Peretti, consigliere di opposizione: «Mi intristisce vedere distruggere il lavoro fatto con tanta passione. Questo non è amore per la città ma sterile e inutile protagonismo». «Per il capriccio di un assessore, a cui le panchine "fanno schifo" - rincara la dose Gianfranco Signorin - e per accontentare qualche commerciante e qualche automobilista si sprecano soldi pubblici e si torna indietro di vent'anni. Privilegiare la pedonalizzazione, costruire una città vivibile a misura di persona, non è di destra né di sinistra, ma è questione di buon senso». 

«COSI' SI DA' PRIORITA' ALLE AUTO.» Gli arzignanesi protestano e per Ruggero Marzotto, architetto progettista di piazza Marconi, è una piccola soddisfazione. «Ho sempre avuto riscontri positivi e complimenti per il progetto - afferma -. Ricordo ancora l’inaugurazione: un posto che una volta era un parcheggio, era diventato un luogo di cammino. Mi fa piacere che i cittadini siano contrari all’eliminazione delle panchine». Marzotto ribadisce la propria posizione: «Mi dispiace che si sia deciso di modificare la piazza, perché era stata pensata come luogo prevalentemente pedonale. Mentre così si dà priorità alle auto. Se mi muoverò contro questa decisione? No, la mia è una rivendicazione generica. Le pietre restano, gli uomini passano». L’architetto fa una richiesta: «Spero che i lampioni non vengano toccati. Sarebbe un errore e uno spreco». (NI.NE.)
Articolo di Silvia Castagna dal Giornale di Vicenza del 24 gennaio 2010

sabato 23 gennaio 2010

NON TOCCATE LE PIAZZE DI ARZIGNANO: E sulle panchine eliminate ora "siede" la protesta (dal Giornale di Vicenza

IL DAFNE EXTRA

E SULLE PANCHINE ELIMINATE ORA "SIEDE" LA POLEMICA
Numerose le lettere dei cittadini

Sono cominciati i lavori di rimozione delle panchine in marmo in piazza Marconi e molti cittadini stanno protestando, con e-mail al nostro giornale, rammaricandosi per la decisione dell’amministrazione di eliminare le panchine e protestando per i «soldi buttati al vento».
Già tre “sarcofagi”, come erano stati chiamati dall’assessore ai lavori pubblici Massimo Signorin, sono stati eliminati; in totale sono sette quelli che verranno sostituiti con panchine in ferro.
Le discussioni non si placano. Nei giorni scorsi alcuni consiglieri di minoranza hanno inviato una lettera al sindaco leghista di Thiene, Maria Rita Busetti, plaudendo alla sua decisione di chiudere il centro storico alle auto. I firmatari, Gianfranco Signorin, Michele Colasanto, Stefano Frighetto, Edoardo Modini, Lorella Peretti e Stefano Anzolin, che si qualificano come «ex amministratori di una città simile a Thiene per dimensioni e problematiche viabilistiche» valutano positivamente la scelta che va «nella direzione di una migliore vivibilità dei centri storici». «Le piazze hanno assunto l'attuale sistemazione dopo un percorso lungo - interviene l’ex assessore ai lavori pubblici, Paolo Cassan -. Abbiamo messo al centro il cittadino. Ora sembra che si voglia buttar via quanto fatto».
Articolo di Silvia Castagna, dal Giornale di Vicenza del 23 gennaio 2010



venerdì 22 gennaio 2010

NON TOCCATE LE PIAZZE DI ARZIGNANO!

IL DAFNE EXTRA


La nuova amministrazione Gentilin, anche in un periodo di crisi come questo in cui (come spesso ripetono assessori vari) non ci sono fondi per nessun progetto, ha ben pensato di procedere a smantellare le panchine delle nuove piazze di Arzignano, terminate da poco più di un anno. Tipico di questa nuova giunta, capace solo di distruggere quanto fatto da altri, e incapaci di proporre, costruire, guardare avanti.
Questa mattina è iniziata la demolizione delle sedute in pietra in piazza. Vedere il martello pneumatico al lavoro solo per il capriccio di qualche assessore o per le promesse a qualche commerciante è davvero di un'infinita tristezza.
Facciamo sentire la nostra voce di disapprovazione per lo smantellamento delle piazze scrivendo al Giornale di Vicenza (red.arzignano@ilgiornaledivicenza.it) e al Sindaco (sindaco@comune.arzignano.vi.it).
SU FACEBOOK E' INOLTRE POSSIBILE ISCRIVERSI AL GRUPPO "NON TOCCATE LE PIAZZE DI ARZIGNANO" A QUESTO LINK.

lunedì 18 gennaio 2010

I LOVE ARZIGNANO/gennaio 2010

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010
(tutto il numero disponibile online, qui)


Fatti, luoghi e persone che rendono orgogliosi di essere arzignanesi. 
La Biblioteca G. Bedeschi

E' NATO UN BAMBINO, RINASCE LA SPERANZA: l'augurio di buon anno dai consiglieri comunali di opposizione

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010
(tutto il numero disponibile online, qui)

E’ nato un bambino! E’ nato un bambino e il mondo si risveglia. Anche quest’anno è nato un bambino avvolto in fasce, nella semplicità e nella povertà di una mangiatoia, un piccolo indifeso che nasce tra gli ultimi e i rifiutati di ogni tempo; un bambino che diventa segno di contraddizione e di speranza: un invito all’amore, alla solidarietà, alla pace. Il nostro augurio è che questo bambino ci doni il senso della speranza e ci aiuti a superare questi giorni difficili non chiudendoci in noi stessi, ma aprendoci alla solidarietà, all’attenzione verso chi vive ai limiti della povertà, all’accoglienza verso chi nella nostra terra cerca di costruire un futuro migliore per i propri figli; è un invito da affrontare non con paura, ma con lo sguardo aperto di chi sa accettare la sfida di incontrare, di conoscere, di accogliere nuove culture, senza rinnegare la propria ma al contrario proponendone il messaggio ed i valori per costruire insieme la nostra città di domani. con sempre nuovo entusiasmo per la nostra città, per le nostre famiglie.  Soprattutto possa questo momento farci sentire l’urgenza di impegnarci ognuno nel proprio ambito per ridare un sorriso a quanti cercano lavoro, a quanti non riescono arrivare alla fine  delmese, a chi nella solitudine e con il peso degli anni con dignità cerca di guardare avanti.
A tutti voi, l’augurio sincero che il nuovo anno porti speranza e fiducia e il desiderio di lavorare con sempre nuovo entusiasmo per la nostra città, per le nostre famiglie.

IMMAGINI ARZIGNANESI/gennaio 2010

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010
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(*) La verità tappezza la città Il ministero dell’Economia ha premiato l’oculatezza dell’ultimo bilancio dell’amministrazione Fracasso e per smentire definitivamente la grande bugia del debito ecco arrivare appositi manifesti. E l’inganno è finalmente smascherato.


(*) Il ritorno dei morti viventi Curioso avvenimento: l’annuncio del pubblico incontro tra Giunta e cittadini a Castello è stato affisso sulla bacheca dei defunti.  Il lettore sgomento si avvicina preoccupato. Niente paura: la Giunta è ancora in vita. Almeno pare.

L'EDITORIALE DI STEFANO FRACASSO: Le prospettive della nostra economia

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010
(tutto il numero disponibile online, qui)

Si è chiuso un anno tra i più difficili degli ultimi venti per l'economia della valle. La crisi economica mondiale ha investito impietosamente tutti i settori economici e, in particolare, la concia. I dati diffusi dalle organizzazioni sindacali evidenziano un pesante ricorso alla cassa integrazione e la perdita secca di posti di lavoro, interessando centinaia di famiglie. A questa recessione si è aggiunta l'inchiesta sull'evasione fiscale, con la contestazione di astronomiche cifre di evasione.
Di fronte a questa complessa e grave situazione è mancata completamente la voce dell'amministrazione comunale, unica istituzione che avrebbe potuto giocare un ruolo di promozione super partes di nuove direzioni di sviluppo. C'è estrema necessità che la parte sana del mondo conciario possa evidenziare il suo volto virtuoso, rendicontando socialmente le attività in campo ambientale, occupazionale e anche fiscale. C'è bisogno di riscrivere la carta d'identità della concia e importanti proposte sono venute dal mondo conciario stesso, come quella di rivedere la normativa sull'iva. Dove spingere poi per assicurare comunque sufficienti posti di lavoro, meglio se qualificati, in questa nuova prospettiva? Qui anche i comuni possono metterci qualcosa: spingendo sul risparmio energetico o pensando ai servizi sociali come leva di sviluppo e occupazione, ad esempio.  Per scavalcare la crisi e l'emergenza serve coraggio e servono investimenti in grado di generare nuovo sviluppo sostenibile.
stefanofracasso.blogspot.com

domenica 17 gennaio 2010

LE CASSATE/gennaio 2010

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010 
(tutto il numero disponibile online, qui)

Tutto in famiglia nella nuova amministrazione.
Famiglia numero 1. Il nuovo presidente di Acque del Chiampo spa è il papà dell’assessore alla sicurezza. 
Famiglia numero 2. Il presidente della commissione edilizia comunale è il marito dell’assessore ai servizi sociali, cultura e istruzione.
Famiglia numero 3. Il nuovo presidente del consorzio ARICA, che si occupa dei reflui dei depuratori, è il padre del curatore della campagna elettorale del sindaco in carica.
Fin che c’è poltrona c’è speranza!

DICONO.../gennaio 2010

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010
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(*)  “Non c’è il becco di un quattrino”, abbiamo sentito ripetere in questi mesi. Eppure, dicono che per gli auguri e gli eventi natalizi l’amministrazione spenderà 51mila euro. Li avran trovati sotto l’albero?

(*) Dicono che i dipendenti comunali non possano parlare con nessuno della passata amministrazione senza essere interrogati a dovere o tacciati di “collaborazionismo”. Dicono che stiano organizzando una polizia segreta, dicono.
        
(*) Dicono che le dimissioni del Presidente del Consiglio comunale non siano legate a problemi familiari ma a ordini di partito. Tassativi, dicono.

NOTIZIE IN BREVE/gennaio 2010

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010
(tutto il numero disponibile online, qui)

Ulss 5: la Cecchetto silura Gentilin
Se c’era un incarico molto caro al nuovo sindaco di Arzignano Gentilin era proprio la presidenza della Conferenza dei sindaci Ulss 5, importante per la definizione del nuovo Ospedale unico. Molte le opposizioni alla candidatura, soprattutto per una incompatibilità fra la carica e la professione di medico (non ancora abbandonata, nonostante le promesse fatte in  campagna elettorale).  Alla fine l’ha spuntata il sindaco di Montecchio Milena Cecchetto. Anche in questo caso Arzignano ha pagato l’isolamento in cui è caduta con l’amministrazione Gentilin.

La rotatoria che non gira
Se n’è accorto troppo tardi l’assessore ai lavori pubblici Massimo Signorin che bisognava far procedere per tempo progetti e lavori per la rotatoria di San Rocco. Così ha candidamente dichiarato che nel Piano delle Opere del 2010 non sarà compreso il completamento dell’importante opera viaria, attesa da tutta la vallata ma che rimarrà “incompiuta” ancora per molto. Chissà che se ne ricordi per il 2011, altrimenti dovremmo aspettare almeno cinque anni prima che si accorga che, per completare i lavori, ci vuole la volontà di farlo e la prontezza di programmarne le spese. 

LETTERA ALLA BEFANA: la letterina ai tempi della crisi

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010
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CARA BEFANA, sono in cassa integrazione da settembre. Alora sono andato in municipio per parlare col Sindaco ma mi hanno messo in lista di attesa come se dovessi fare la risonanza magnetica. Mi hanno detto che il sindaco durante la settimana fa il dottore e il sabato domenica fa il sindaco. Ma io sto bene di salute, non ho mica male. Alora mi hanno mandato da quell'altro, quello che fa finta di fare il sindaco anche lui. Io non ho capito che lavoro che fa lui, perchè non è sindaco ma neanche dottore. Mi ha spiegato che deve correre di qua e di là perchè deve decidere tante cose. Io ho capito che deve tenere caldi tanti caregoti e che, se non sta tento, resta senza di qualcuno. Ma questo non glielo mica detto. Comunque lui per quelli in cassa integrazione non può fare niente perchè non ha la delega. Alora mi hannomandato dall'assessore del bilancio. L'assessore del bilancio mi ha detto che non ci sono soldi per quelli in cassa integrazione perchè devono cambiare le panchine in piassa dopo che uno con la macchina gli è andato addosso perchè non le ha viste. Alora gli tocca di spendere 18.000 euro per sette panchine. Ho raccontato all'assessore che una volta con la vespa sono andato addosso alla colonna del Grifo e ho schisato la bandinela. Così ho chiesto se potevano spostare anche il Grifo ma mi ha detto che per quello i soldi non ci sono. Anche il mio amico Obu è in cassa integrazione. Però lui in municipio non riesce ad arrivare perchè ogni volta che prende la macchina i vigili lo fermano per fare i controlli e allora arriva sempre in ritardo. Lui mi ha detto che fanno i controlli per la sicurezza. Da settembre lo hanno controllato sette volte sempre per la sicurezza. Obu lo conosco da sedici anni. Lavoriamo nella stessa conceria. Io non l’homai visto far male a nessuno, ma lo controllano tante volte lo stesso. Suo figlio che fa l'asilo lo ha chiamato Toni, come me. Una volta ho detto a sua moglie che poteva fare compagnia a mia suocera che ha l'alzhaimer e prendersi qualcosa. Per ringraziarmi ha chiamato suo figlio Toni anche se non mi somiglia perchè è moro. Cara Befana, alla fine io ho capito che la cosa migliore è avere un lavoro e arrangiarsi. E alora ti domando se puoi portarmi un lavoro. E uno anche per Obu così non lo controllano più. Perchè anche se è musulmano anche lui ha due figli e uno si chiama Toni, come me. Grazie per quello che farai,                        
 Toni.

ARZIGNANO FUTURA: UN'ASSOCIAZIONE PER FAR PENSARE LA CITTA' - Inaugurate le attività con gli eventi di 'Clima Futuro'

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010
(tutto il  numero in pdf online qui)

E’ nata il 29 ottobre scorso la nuova associazione Arzignano Futura, creata come strumento di partecipazione e dialogo per coinvolgere i cittadini in manifestazioni su piccoli e grandi temi e iniziative di carattere culturale e sociale. L’associazione, laica, apartitica e pluralista, persegue la libera circolazione di idee, di progetti ed esperienze e suo scopo principale è quello di studiare, approfondire e diffondere tematiche di natura politica, economica, amministrativa, sociale e culturale. Il tesseramento parte da 20€ ed è aperto a tutti i residenti arzignanesi e a coloro che ad Arzignano studiano o lavorano. Lo statuto e altre informazioni si possono trovare online sul sito arzignanofutura.blogspot.com. Il lancio dell’associazione è avvenuto all’inizio di dicembre coi tre appuntamenti di Arzignano-Copenhagen 2009: Clima futuro, eventi per far riflettere sui cambiamenti climatici in occasione della conferenza Onu  organizzata dal 7 al 18 dicembre nella capitale danese. 
La manifestazione ha visto la partecipazione dell’economista Paolo Gurisatti che ha parlato di “green economy” e del coro dei Crodaioli del maestro Bepi de Marzi che hanno tenuto un concerto speciale negli stabilimenti della Marelli Motori. Evento culmine e inedito nella storia arzignanese e non solo, la preghiera multiconfessionale per il clima che ha visto riunirsi tutti assieme cattolici, sikh, indù, ortodossi e musulmani nel Duomo di Ognissanti.
“Un evento unico di convivenza e di comunione di spiriti e intenti,” ha dichiarato Stefano Fracasso, presidente dell’associazione Arzignano Futura.
Paolo Armelli


Regolamento energetico ed edilizia: AMBIENTE: ARZIGNANO TORNA INDIETRO

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010

Ricordate il regolamento energetico approvato dall’amministrazione Fracasso? Quello  che è stato oggetto di studi da parte di enti nazionali ed internazionali del settore? Quello copiato da molti altri comuni italiani come, ultimo in ordine di tempo, il comune di Udine? Ebbene, l’amministrazione Gentilin l’ha già trasformato in un ricordo.  

Si è appena concluso il summit mondiale di Copenhagen sul clima e i nostri amministratori, per dare un segno di sensibilità ambientale, vanificano un lavoro durato anni e riconsegnano Arzignano all’arbitrio dei costruttori e dei geometri.   

"C’è il Piano Casa del Governo che ora regolamenta tutto!”, ci ripetono. Peccato che il Piano Casa, calato dall’alto e applicato pressoché in blocco,  si avvalga di parametri molto più ampi e meno vincolanti in materia di risparmio energetico e, quindi, di limitazione di emissione di anidride carbonica. A tutt’oggi sono oltre 60 le unità abitative in fase di certificazione ad Arzignano e molte di esse sono abitazioni nuove. I risultati raggiunti sono misurabili: a gennaio erano 233.000 i KWh/anno non consumati e 140 erano le tonnellate di CO2 non emesse, in linea con quanto la Comunità Europea ha indicato con le direttive agli stati membri. Non solo. Per certificare la qualità degli edifici secondo precisi parametri di rispetto ambientale, il comune siappoggiava ad una agenzia esterna, Casa Clima di Bolzano. Tale garanzia, tuttavia, poteva essere fornita anche da altri enti certificatori, purché accreditati. Ora non è più necessario: si metteranno d’accordo progettisti e committenti con gli stessi tecnici comunali, come negli splendidi anni Sessanta.                                

Ruggero Orlando




LA COMMISSIONE EDILIZIA PIU' DEMOCRATICA CHE C'E'

A proposito di urbanistica: cosa ne è della Commissione Edilizia? Qui viene il bello! Questo importante organismo, per decenni costituito da quattro tecnici votati dalla maggioranza e tre dall’opposizione, ora è formato da sei tecnici tutti della maggioranza! “Questa non è dittatura”, ci dicono i nostri cari assessori, “è libero esercizio di una potestà e di un nuovo corso amministrativo”. Inutili le richieste di mantenere un giusto equilibrio nella commissione, per i consiglieri di maggioranza non valgono le garanzie nè il buon senso. Certo, non abbiamo dubbi: la loro è la libera potestà del cemento monocolore!

IL NUOVO NUMERO DE "IL DAFNE ARZIGNANO" ONLINE E IN DISTRIBUZIONE

Con il nuovo anno "Il Dafne" si rifà il look e diventa "Il Dafne Arzignano": più notizie, più colore, più riflessioni e più indiscrezioni sulla società, la politica e la cultura arzignanese.
Il nuovo numero di gennaio 2010 è online a questo link e in distribuzione nelle case di molti arzignanesi, e anche su Facebook.
BUONA LETTURA!

Regolamento energetico ed edilizia: AMBIENTE: ARZIGNANO TORNA INDIETRO

IL DAFNE ARZIGNANO, I, GENNAIO 2010

Ricordate il regolamento energetico approvato dall’amministrazione Fracasso? Quello  che è stato oggetto di studi da parte di enti nazionali ed internazionali del settore? Quello copiato da molti altri comuni italiani come, ultimo in ordine di tempo, il comune di Udine? Ebbene, l’amministrazione Gentilin l’ha già trasformato in un ricordo.  

Si è appena concluso il summit mondiale di Copenhagen sul clima e i nostri amministratori, per dare un segno di sensibilità ambientale, vanificano un lavoro durato anni e riconsegnano Arzignano all’arbitrio dei costruttori e dei geometri.   

"C’è il Piano Casa del Governo che ora regolamenta tutto!”, ci ripetono. Peccato che il Piano Casa, calato dall’alto e applicato pressoché in blocco,  si avvalga di parametri molto più ampi e meno vincolanti in materia di risparmio energetico e, quindi, di limitazione di emissione di anidride carbonica. A tutt’oggi sono oltre 60 le unità abitative in fase di certificazione ad Arzignano e molte di esse sono abitazioni nuove. I risultati raggiunti sono misurabili: a gennaio erano 233.000 i KWh/anno non consumati e 140 erano le tonnellate di CO2 non emesse, in linea con quanto la Comunità Europea ha indicato con le direttive agli stati membri. Non solo. Per certificare la qualità degli edifici secondo precisi parametri di rispetto ambientale, il comune siappoggiava ad una agenzia esterna, Casa Clima di Bolzano. Tale garanzia, tuttavia, poteva essere fornita anche da altri enti certificatori, purché accreditati. Ora non è più necessario: si metteranno d’accordo progettisti e committenti con gli stessi tecnici comunali, come negli splendidi anni Sessanta.                                

Ruggero Orlando




LA COMMISSIONE EDILIZIA PIU' DEMOCRATICA CHE C'E'

A proposito di urbanistica: cosa ne è della Commissione Edilizia? Qui viene il bello! Questo importante organismo, per decenni costituito da quattro tecnici votati dalla maggioranza e tre dall’opposizione, ora è formato da sei tecnici tutti della maggioranza! “Questa non è dittatura”, ci dicono i nostri cari assessori, “è libero esercizio di una potestà e di un nuovo corso amministrativo”. Inutili le richieste di mantenere un giusto equilibrio nella commissione, per i consiglieri di maggioranza non valgono le garanzie nè il buon senso. Certo, non abbiamo dubbi: la loro è la libera potestà del cemento monocolore!