venerdì 4 dicembre 2009

NASCE ARZIGNANO FUTURA E LANCIA L'INIZIATIVA "ARZIGNANO-COPENHAGEN 2009: CLIMA FUTURO"

IL DAFNE EXTRA

Arzignano chiama Copenhagen. L'associazione Arzignano Futura si presenta con tre appuntamenti sul clima.

Arzignano Futura, l'associazione di cultura civica promossa da Stefano Fracasso, si presenta alla città con tre appuntamenti dedicati ai cambiamenti climatici, in occasione della conferenza mondiale sul clima che si è aperta questa settimana nella capitale danese. Mentre scienziati e capi di stato cercheranno di siglare un accordo per mettere al sicuro il clima terrestre anche ad Arzignano ci sarà l'occasione di discutere e riflettere. 
Si comincia 
giovedì 10 dicembre quando le cantine della Rocca Scaligera di Castello ospiteranno alle 20,30 l'economista Paolo Gurisatti per la presentazione del libro “I territori nella green economy”. “La svolta ecologica dell'economia è all'ordine del giorno in tutto il mondo. Obama ne ha fatto una priorità per gli Stati Uniti, vogliamo capire come i nostri territori possono farne una opportunità di sviluppo - ha dichiarato Stefano Fracasso - e concluderemo la serata con un assaggio di sapori a km zero, prodotti e alimenti che possiamo trovare fuori della porta di casa”. Durante la serata anche interventi musicali alla tiorba di Ilaria Fantin.
Dall'economia alla religione, 
sabato 12 dicembre il Duomo cittadino ospiterà alle 20,15 una Preghiera per il clima. “ Abbiamo chiesto a tutte le comunità religiose arzignanesi di unirsi per fare insieme una preghiera per la terra- continua Stefano Fracasso- e tutti hanno accolto con entusiasmo. Islamici, indù, sikh, ortodossi e cattolici proporranno una riflessione a partire dai loro testi sacri. La salvaguardia del clima chiama genti e religioni diverse a un impegno comune”.
Sarà la MarelliMotori ad ospitare la conclusione del calendario di Clima Futuro,
lunedì 14 dicembre alle 21 tra le pompe idrauliche e i grandi motori, i Crodaioli di Bepi De Marzi canteranno per “salvare il clima e l'acqua chiara” e faranno gli auguri alla fabbrica e ai tanti che vi lavorano. “Sarà una cornice suggestiva, piena di significati - prosegue Fracasso, presidente di Arzignano Futura. Oggi la MarelliMotori costruisce le pompe per l'energia idroelettrica e i motori ad alta efficienza, anche da qui passa l'economia sostenibile del futuro. E poi come dimenticare che siamo dentro l'eredità della Pellizzari?”.
Arzignano-Copenhagen 2009-Clima Futuro è un modo per render consapevoli i cittadini sulla necessità di contrastare i cambiamenti climatici e Arzignano Futura si propone come associazione culturale per informare e far partecipare la città sulle questioni cruciali del mondo contemporaneo. Proprio con il primo appuntamento l'associazione aprirà la sua campagna di adesioni.



mercoledì 25 novembre 2009

QUESTIONE BILANCIO: ARRIVANO I POSTER A RIBADIRE LA VERITA', L'ULTIMO BILANCIO FRACASSO PREMIATO DA TREMONTI

IL DAFNE EXTRA

LA CITTA' E' TAPPEZZATA DAI MANIFESTI CHE RIBADISCONO IL PREMIO DEL MINISTRO DELL'ECONOMIA ALL'ULTIMO BILANCIO DELL'ERA FRACASSO CHE HA FATTO ARRIVARE ARZIGNANO IN TESTA AI COMUNI PIU' VIRTUOSI DEL VICENTINO
"Arzignano, ieri mattina, si è sveglia tappezzata di manifesti che ribadiscono a caratteri cubitali quanto sostenuto da mesi dagli ex amministratori di Arzignano sui conti del Comune. 
Il messaggio è la gigantografia di un articolo del Giornale di Vicenza sul premio del Governo all’ultimo bilancio virtuoso del 2008. A corollario, titoli di articoli nei quali la giunta di Giorgio Gentilin ha dato battaglia all’ex governo arzignanese sull’indebitamento 2009, sul buco in bilancio ricevuto in eredità.
SETTANTA POSTER. Stefano Fracasso, l’ex sindaco, e i suoi compagni di battaglia all’opposizione, dopo aver animato per mesi, assieme ai nuovi amministratori di Arzignano, la cronaca cittadina di “botta e risposta" sul bilancio, sono passati all’azione con una settantina di affissioni che hanno il sapore di una resa dei conti, a leggere la frase di Abramo Lincoln stampata.
Due i manifesti di 6x3 metri collocati in zona industriale e in via Fratelli Baracca. Una ventina i poster 100x140 centimetri, una cinquantina da 100x70 affissi in varie zone della città e nelle frazioni. 
«Volevamo mettere un punto fermo su quella che è la verità dei fatti - afferma Stefano Fracasso - il Ministero dell’Economia ci ha premiati per il bilancio virtuoso, ed è giusto che la cittadinanza lo venga a sapere. Per questo motivo abbiamo ripreso il titolo apparso sul Giornale di Vicenza, in modo tale da rilanciare il messaggio».
AUTOFINANZIAMENTO. Un’iniziativa che è stata finanziata dagli stessi consiglieri di minoranza. «Abbiamo speso circa 1.000 euro, compresa stampa dei manifesti e quota di affissione». Gianfranco Signorin aggiunge: «Volevamo dimostrare una volta per tutte che le bugie hanno le gambe corte». Mentre Lorella Peretti condanna chi, ieri, ha strappato i poster nella frazione di Tezze: «Un gesto che non fa onore alla comunità. Un comportamento scorretto, che mostra mancanza di democrazia»."
Dall'articolo di Luisa Dissegna dal Giornale di Vicenza del 18 novembre 2009


Nei manifesti si legge: 
La Giunta Gentilin ha detto...
"I conti del Comune? C'è un forte indebitamento" (GdV, 3 ottobre 2009)
"Sono state necessarie scelte dolorose" (Gdv, 1 ottobre 2009)
e ora si scopre che...
L'ULTIMO BILANCIO DI FRACASSO MERITA IL PREMIO DEL GOVERNO
"Potrete ingannare tutti per un po'. Potrete ingannare qualcuno per sempre. Ma non potrete ingannare tutti per sempre." (A. Lincoln)

giovedì 5 novembre 2009

Finalmente il primo numero de "Il Dafne" DISPONIBILE IN PDF

Da oggi è possibile consultare l'edizione online  e in pdf del primo numero de "Il Dafne" cliccando questo link, o consultando l'apposita rubrica nella colonna a destra.

mercoledì 4 novembre 2009

ESCLUSIVO: Maggioranza abbandona senza motivo il Consiglio Comunale

IL DAFNE ARZIGNANO LATEST NEWS

Consiglio Comunale del 04 novembre 2009, ore 21.40 ca:
Si procede con i punti all'ordine del giorno, si è appena discussa un'interrogazione presentata dalla maggioranza, ne dovrebbero seguire altre sempre della maggioranza. All'improvviso, senza avvisi né annunci né motivazioni apparenti, consiglieri di maggioranza, assessori della Giunta e lo stesso Sindaco (all'inizio un po' titubante, a dir la verità, poi si è accodato anche lui) si alzano, si mettono i cappotti e abbandonano l'aula del Consiglio, lasciando opposizione e pubblico presente allibiti e in attesa. Pare che il motivo scatenante sia stata l'irritazione di Andrea Pellizzari per un intervento del consigliere De Sanctis. A Pellizzari non basta che fare un cenno ed ecco che "fuori tutti!" (ma la sorpresa era bene leggibile sulla faccia di alcuni assessori e perfino su quella dello stesso Gentilin). 
Li si aspetta mezz'ora, poi la seduta ricomincia ma manca il numero legale. Il Consiglio comunale viene sospeso.
Forse è così che intendono il rispetto delle istituzioni, forse è così che vogliono fare il bene della città, forse è così che intendono far tornare il sorriso ad Arzignano: facendo le comiche.




domenica 25 ottobre 2009

In preparazione il secondo numero - Nel frattempo alcune notizie da tenere in considerazione

NON ESISTE NESSUN BUCO DI BILANCIO: FINALMENTE LA VERITA', SANCITA DAL MINISTRO TREMONTI
Nel 2008 è stato il comune vicentino più virtuoso in base alla classifica del ministero dell’economia 

L’ULTIMO BILANCIO DI FRACASSO SI MERITA IL PREMIO DEL GOVERNO 
E’ RISULTATO IL MIGLIORE NEL RISPETTO DEL PATTO DI STABILITA’. L’EX SINDACO: “ABBIAMO AGITO BENE, SPERO CHE ORA FINISCA LA STORIELLA DEI DEBITI”
E’ Arzignano il Comune più virtuoso e “sano” del Vicentino. Cioè quello che in provincia è stato il migliore nel rispettare il patto di stabilità nel 2008 e nel centrare i parametri di virtuosità indicati dal decreto legge 112/08, riferito alla autonomia finanziaria e alla bassa rigidità strutturale. Per questa ragione, il Comune arzignanese riceverà dallo Stato un “premio” di 246mila euro.
La notizia è stata confermata dall’ex sindaco Stefano Fracasso, oggi consigliere all’opposizione, che non si è lasciato sfuggire l’occasione di puntualizzare: “Mi fa molto piacere questo riconoscimento sull’ultimo bilancio che ho lasciato, perché testimonia che abbiamo operato bene e lasciato in eredità un bilancio sano. Chissà che finalmente se ne convincano anche i nuovi amministratori e si metta fine alla storia dei debiti.”
Il ministero dell’economia ha redatto l’elenco dei Comuni virtuosi: circa 1400 su oltre 8mila. In testa alla classifica provinciale c’è Arzignano davanti a Schio (244mila euro), Vicenza (234mila), Valdagno (192mila), Bassano (163mila) e Thiene (132mila). Euro e “virtù” che si traducono in un beneficio in grado di portare ulteriori vantaggi sui parametri del patto di stabilità 2009, che per Arzignano saranno meno restrittivi rispetto a quei Comuni che non hanno avuto la stessa oculatezza di gestione.
“La classifica dei Comuni virtuosi è stata introdotta per verificare l’andamento dei conti rispetto al patto di stabilità, prevedendo uno “sconto” finanziario per i migliori. Il decreto prevede uno sconto di 246mila euro per Arzignano”, spiega il consigliere Fracasso.
Due gli indicatori per stabilite se un Comune è virtuoso: l’autonomia finanziaria, la capacità cioè di autofinanziare con risorse proprie il funzionamento, e l’incidenza delle spese per personale e mutui.
“Un meccanismo innovativo anche se i vincoli del patto di stabilità sono penalizzanti per i Comuni, soprattutto per gli investimenti. Vedo che i sindaci insistono per avere più autonomia.”

GENTILIN: “BRAVI, LO “SCONTO” CI DA’ OSSIGENO”
“Accogliamo con favore questa notizia e diamo merito all’ex amministrazione di avere chiuso il bilancio in modo consono”. Il sindaco di Arzignano, Giorgio Gentilin, plaude il suo predecessore Stefano Fracasso, e accoglie così il primo posto nella classifica dei Comuni più virtuosi della provincia di Vicenza. “Da quando ci siamo insediati abbiamo sempre cercato di operare puntando al risparmio e ottimizzando le risorse – prosegue – affinché i conti dei primi rimanessero in regola. Non abbiamo avuto tanti margini di manovra, perché intervenendo con spese ingenti avremmo rischiato lo sforamento del patto di stabilità”.
E aggiunge: “
Al di là delle polemiche che si sono susseguite nell’ultimo mese, dobbiamo dire “bravi” ai componenti della vecchia amministrazione e li ringraziamo. Questo sconto nel patto del 2009 ci permetterà di avere maggior ossigeno per chiudere meglio quest’anno.”
DALL’ARTICOLO SU “IL GIORNALE DI VICENZA” DI OGGI, 21 OTTOBRE 2009 

CONFERENZA DEI SINDACI ULSS5: GENTILIN SILURATO DALLA CECCHETTO, ORA E' GELO CON MONTECCHIO
ULSS 5. L’assemblea dei primi cittadini sceglie ancora Montecchio per la presidenza 
CONFERENZA DEI SINDACI. LA SPUNTA LA CECCHETTO 
DECISIVO APPOGGIO DI NERI: "TROVATO UN TERRENO COMUNE". DELUSO GENTILIN: "SPEZZATA LA CONSUETUDINE DELLA ROTAZIONE"
L'abbraccio, platonico, e solo in chiave sanitaria, fra Alberto Neri e Milena Cecchetto, diventa fatale per Giorgio Gentilin. La battaglia della conferenza la vince il sindaco di Montecchio, che succede a Maurizio Scalabrin alla guida dei sindaci dell'Ulss. Perde Gentilin. È una sconfitta che brucia. E si spacca la conferenza. La partita finisce ai punti. Si va alla conta. E dal voto segreto dei 22 sindaci esce il responso: Cecchetto 12 voti, Gentilin 7, 3 astenuti. Gentilin non ce la fa neppure come vicepresidente. Il sindaco di Arzignano prende 9 preferenze, quello di Valdagno 12, e un'astensione completa lo smacco. Gentilin entra solo nell'esecutivo, accanto alla Cecchetto, a Neri, al sindaco di Cornedo Martino Montagna, al commissario di Lonigo Sergio Porena, e ai due componenti aggiunti Mirella Piazza di S. Pietro Mussolino e Fabio Cisco di Montebello.
RIUNIONE SECRETATA. C'è molta tensione prima che inizi la riunione nella sala consiliare di Montecchio. I candidati della vigilia Neri e Gentilin non si guardano. La Cecchetto è fra gli ultimi ad arrivare. È rimasta defilata fino in fondo. I suoi supporter preferiscono tirare fuori l'asso all'ultimo giro. Nei giorni scorsi fra lei e Neri ci sono stati colloqui, i numeri dicono che ce la può fare. Il sindaco di Valdagno pretende porte chiuse. Dice che non c'è accordo, che si tratta di elezione di persone. Sprangare i battenti non si usa più in nessuna parte. Ma lui non transige. 
NERI. Il sindaco di Valdagno spiega la scelta. «Faccio un passo indietro e candido la Cecchetto perché abbiamo trovato un terreno comune sugli obiettivi». Gentilin ribadisce il decalogo reso pubblico alla vigilia, che ha fatto andare in bestia parecchi sindaci. La Cecchetto si mette a disposizione di tutti. Viene fuori la questione dell'incompatibilità di Gentilin. Neri chiama al telefono Renzo Alessi che dovrebbe dare una risposta legale, ma il dg fa sapere che non è pronta. Si vota. E va a finire come si sa.
ESECUTIVO. C'è bagarre anche qui. Si devono scegliere gli auditori. I papabili sono Renzo Ceron di Brendola e Cisco di Montebello. L'alta valle del Chiampo pretende però una sua presenza. Alla fine Brendola si sacrifica, entra S. Pietro.
GENTILIN. «Prendo atto con rammarico - scrive in un comunicato - che si è spezzata la consuetudine della rotazione dei sindaci dei Comuni sede di ospedale. In ossequio a questa tradizione, era stato eletto Scalabrin. Oggi è ancora Montecchio alla guida. Non era mai successo. Ora il mio impegno sarà di lavorare affinché la conferenza porti avanti le scelte che
il territorio si aspetta. Oggi non c'è compattezza tra i Comuni. Ma va ritrovata l'unità d'intenti. In ogni caso non viene messo in discussione il nuovo ospedale unico».
CECCHETTO. Il primo a felicitarsi con lei è Alessi. «Ora come devo chiamarti? Presidentessa». E lei, nelle dichiarazioni post-riunione, ribadisce: «Non sono un battitore libero. Non sono abituata a far calare dall'alto niente. Agirò super partes. Mi dispiace per la spaccatura, ma ho molta stima di Giorgio, avrò bisogno dell'apporto di uno come lui, spero che si possa
recuperare».
ARTICOLO DI FRANCO PEPE DAL GIORNALE DI VICENZA DI OGGI, 23 OTTOBRE 2009

sabato 19 settembre 2009

LE CASSATE/1: del serio e del faceto

IL DAFNE, ANNO I N° 1

Date le “devastate” finanze del Comune sbandierate dal Sindaco in queste settimane ad ogni angolo della città,  ci chiediamo: secondo quale modalità  l’Assessore all’immigrazione della nuova Giunta di Arzignano intenderebbe organizzare i (da lui proposti) viaggi di rientro dei cittadini stranieri in cassa integrazione verso i loro paesi d’origine? Saranno predisposti degli appositi voli charter per il Bangladesh e per il Ghana? Oppure l’Assessore intende puntare su voli di linea low cost tramite prenotazioni via internet effettuate presso uffici comunali da lui appositamente istituiti? Attendiamo fiduciosi la risposta ai nostri quesiti e invitiamo gli osservatori nazionali e internazionali a prendere esempio di tali stupefacenti soluzioni al fine di applicarle, se possibile, su vasta scala.

DICONO/1: Pillole di gossip arzignanese

IL DAFNE, ANNO I N° 1

Dicono che il ‘vice’ verde, nel suo primo giorno in Comune, abbia fatto il giro degli uffici presentando a tutti mammà e papà. Dicono. 

ß

Dicono che l’“operazione sicurezza” dell’ass. Marcigaglia abbia portato all’individuazione di un pericolosissimo gruppo di bestemmiatori. Tra i covi individuati alcuni bar in cui si gioca a tresette.

 ß

Dicono che la nuova Giunta abbia preteso un ufficio per ogni assessore, compreso uno per il Consigliere Delegato. Lui l’ha voluto proprio vicino a quello del sindaco, chissà mai che un giorno non si possano sostituire le targhe sulle porte. Dicono, eh.

venerdì 18 settembre 2009

NUOVO OSPEDALE: cinque domande al sindaco Gentilin

IL DAFNE, ANNO I N° 1

Le informazioni diffuse dalla stampa stanno disegnando uno scenario incerto per la realizzazione del nuovo ospedale dell’ovest vicentino.

I costi stimati per la sua costruzione sembrano lievitati a 190 milioni di euro, contro un’iniziale stima di 120. Non sappiamo se questa seconda stima derivi dallo studio di fattibilità o da altre previsioni. A fronte di questi nuovi importi si ipotizzano non meglio precisate partecipazioni di privati, come dichiarato dal Sindaco nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale del 29 luglio scorso.

Incerte risultano le destinazioni delle attuali strutture, in particolare dell’ospedale Cazzavillan di Arzignano, per il quale si prospettano utilizzazioni (direzionale, residenziale, commerciale) che non risultano supportate da analisi e valutazioni urbanistiche (che spettano al Consiglio Comunale) e neppure con stime di mercato.

A questo si aggiunga l’attuale fase di turbolenza della direzione generale dell’ULSS 5, con licenziamenti di dirigenti e annunci di altri ricambi ai vertici dell’azienda.

Per questo motivo abbiamo posto al Sindaco queste cinque domande:

(1) se lo studio di fattibilità sia stato presentato a tutti i sindaci dell’Ulss;

(2) quali siano i costi realmente stimati per il nuovo ospedale con lo studio di fattibilità e come si intenda farvi fronte finanziariamente;

(3) se lo studio contenga previsioni sulla destinazione d’uso degli attuali stabilimenti ospedalieri, in particolare il Cazzavillan di Arzignano, e stime del loro valore di mercato;

(4) se non ritenga opportuno che la Conferenza dei Sindaci nomini immediamente un nuovo esecutivo e un nuovo Presidente in modo da poter esercitare la sua funzione di indirizzo e controllo;

 (5) se l’esecutivo dei Sindaci sia a conoscenza della configurazione futura della direzione generale.

I consiglieri Stefano Fracasso, Gianfranco Signorin, Stefano Anzolin

  

LINEE PROGRAMMATICHE: Il programma di Gentilin scongelato al microonde

 IL DAFNE, ANNO I N° 1

Gentilin ha presentato i suoi punti per Arzignano

Dopo lunga attesa, la nuova amministrazione di Arzignano ha reso note le proprie linee programmatiche di governo per i prossimi cinque anni. Si tratta di nove facciate dense di moralismi e vaghi propositi che tuttavia non toccano minimamente le questioni centrali della vita arzignanese. Se sostituissimo nel testo il nome di “Arzignano” con quello di qualsiasi altra città del Nord Italia, il risultato sarebbe il medesimo (provare per credere!).

Alcuni esempi. La scottante questione del trattamento dei fanghi residui di depurazione (che già non si potrebbero più seppellire per legge dello stato ma la cui soluzione è stata prorogata grazie ad un accordo di programma stipulato dalla precedente amministrazione col Ministero dell’Ambiente) non viene minimamente citata, pur essendo una tematica estremamente urgente e che tocca il fulcro dell’economia cittadina.

 La “cultura” viene affiancata dall’immancabile “identità veneta” e si propone di valorizzare gli artisti locali nonché i  “siti archeologici”  della città.  Assisteremo forse alla nascita di un Arzignano Estate Festival “Veneto” più simile ad una sagra di paese che ad una manifestazione di ampio respiro?

Che vuol dire poi che, in ambito di servizi sociali, si interverrà “migliorando i servizi erogati”? In che modo? Negli ultimi cinque anni Arzignano ha conosciuto una notevole crescita delle povertà dei cittadini locali, problema al quale la precedente amministrazione ha dato risposte concrete e tempestive. Ed ora? Relativamente alla questione dell’immigrazione, poi, a fronte delle complesse problematiche  legate alla convivenza etnica, si propone  curiosamente di tenere d’occhio alcuni luoghi  considerati “pericolosi” come, si dice, kebab e phone center. Sarebbe questa l’illuminata politica della sicurezza sbandierata in campagna elettorale?

Il documento promette poi soluzioni geniali in ambito di viabilità. Peccato però che nulla si dica degli importati lavori avviati alcuni mesi fa e bloccati dall’attuale sindaco (rotatoria San Rocco, ciclabile di via Quattro Martiri, via Crocetta…) e non si specifichi nemmeno vagamente quali dovrebbero essere le nuove strabilianti soluzioni in materia di mobilità. Insomma, poche idee e scarsa conoscenza della città. E per fortuna che questi dovevano “tornare” a farci sorridere!

di Ruggero Orlando

giovedì 17 settembre 2009

ACQUE DEL CHIAMPO: Storie di (tentata) ordinaria lottizzazione

IL DAFNE, ANNO I N° 1

Gentilin all'arrembaggio per le nomine politiche nel cda

Lottizzare, lottizzare, lottizzare. Con queste parole d’ordine il sindaco ha proposto i candidati per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Acque del Chiampo, la società che ci porta l’acqua in casa e soprattutto, che depura gli scarichi delle industrie della concia. Nella lista: il senatore della Lega Filippi, l’eurodeputato della Pdl Lia Sartori, il segretario cittadino della Pdl Gabriele Miazzo, il costruttore Renzo Marcigaglia, già consigliere comunale della Lega e padre dell’assessore alla sicurezza nonché segretario locale della Lega. Dei quattro im-prenditori proposti dalla con-sulta dei conciatori nessuno era ritenuto idoneo. Troppo poco politicizzati. Per fare i consiglie- ri non vale competenza, importante avere la tessera. Furiose le reazioni dei sindaci della valle, degli imprenditori, persino del senatore Franco, anch’egli della Lega, che non ha esitato a definirla una “occupazione militare” delle poltrone. E’ toccato a Stefano Fracasso lanciare l’appello per tenere lontani i partiti dalla società e garantire il coinvolgimento degli imprenditori locali, come aveva sempre fatto in passato. Ma il nuovo sindaco va  a muso duro, si scontra con tutti, consigliato dal fidato Andrea Pellizzari, stratega dell’operazione “lottizzazione”. Il tutto finisce sulle prime pagine dei giornali fra l’indignazione generale. Alla fine arriva la clamorosa retromarcia: niente onorevoli e parlamentari, vengono indicati due imprenditori locali, mentre rimangono Renzo Marcigaglia della Lega e Miazzo della Pdl. Una bella frittata che non accontenta nessuno, una gran figuraccia per Arzignano che certo non ha nostalgia delle “lottizzazioni” di vecchia memoria.


DOVE SAREBBE QUESTO BUCO? Parla Stefano Anzolin, ex assessore al bilancio

IL DAFNE, ANNO I N° 1

Sembra che da un po’ di tempo su Arzignano aleggi un fantasma che nei momenti in cui si materializza viene segnalato come “il buco in bilancio”. È apparso durante la campagna elettorale e, dopo le elezioni, in maniera indiretta, lo si vede comparire qua e là in varie situazioni: quando qualcuno chiede perché una certa opera pubblica (anche già finanziata e avviata) non va avanti, quando qualcuno chiede perché non si fa più una certa manifestazione, quando qualche fornitore chiede perché non viene pagato per servizi già resi, la risposta è sempre la stessa: non se pole, non ghe zè schei. E qua la cosa incuriosisce. Siccome la matematica non è un’opinione e 1+1 fa ancora 2 (almeno fino a quando un genio matematico non ci dimostrerà il contrario), i numeri certi al momento sono quelli scritti e tra questi i seguenti due: 1) il bilancio 2008 del comune di Arzignano si è chiuso con un avanzo di amministrazione (che nel bilancio di azienda privata sarebbe indicato come”Utile di esercizio Anno 2008”) di Euro 1.242.920,30 (non utilizzato dalla precedente amministrazione e a disposizione per le necessità di Arzignano). 2) il Comune aveva in cassa euro 4.488.454,31.   

Questi sono dati certi, certificati dai revisori dei conti e approvati dal Consiglio Comunale il 28/04/2009. Non sembrano numeri di un ente al collasso finanziario. E allora come mai questo fantasma? A meno che con il termine “buco di bilancio”,  non si voglia sottolineare la difficoltà di chiudere un bilancio dinamico (com’è di natura qualsiasi bilancio) rispettando i termini previsti dalla normativa per il patto di stabilità.

Ma sono diversi anni che queste difficoltà ci sono: ci sono stati anche cambiamenti delle regole in corso d’anno, e un anno, addirittura, il Governo centrale ha abolito l’ICI sulla prima casa introducendo un’incertezza di 1.700.000 Euro. Tuttavia i bilanci precedenti sono stati chiusi con un avanzo di cassa e rispettando il patto di stabilità. Contemporaneamente, in 5 anni, si sono fatti 23.500.000 Euro di investimenti e si è ridotto l’indebitamento del 3%. Ci vuole dunque dinamismo per guidare il bilancio, dinamismo che è esattamente l’opposto dell’immobilità assoluta vista in queste settimane dopo le elezioni.  Viene in mente una favoletta antica: a forza di gridare inutilmente “al lupo, al lupo”, ad un certo punto non ti crede più nessuno.

 di Stefano Anzolin

IN PRIMO PIANO: Ma quale debito? I soldi ci sono

IL DAFNE, ANNO I N° 1

Nei cinque anni della precedente amministrazione il Comune di Arzignano non è mai andato in deficit, anzi: ha lasciato 1.200.000 euro freschi freschi ad uso dell’amministrazione successiva.

D’altro canto, il bilancio del Comune è annualmente sottoposto all’approvazione di un collegio di revisori che  testa la regolarità dei conti e lo stato di salute finanziaria dell’ente.

Si tratta di documenti pubblici che tutti possono consultare. Ciò permette oggi a chiunque di verificare facilmente che i soldi nelle casse comunali ci sono eccome!

BASTA SAPERLI SPENDERE!

Editoriale: La Dafne osserva

IL DAFNE ANNO I, N° 1

La Dafne osserva. Dal suo  piedistallo, al crocevia delle piazze di Arzignano, dopo aver ritrovato l’acqua della sua fontana, guarda la vita della città. Quante cose potrebbe raccontare e molte ne raccon-terà dalle quattro pagine che tenete in mano. Un modo per continuare a portare avanti una certa idea di città: aperta, solidale, sostenibile, la stessa che abbiamo costruito negli ultimi anni e di cui tutti possono godere. Una città che non si fa prendere dalle paure, che guarda con fiducia al proprio futuro, che non rinuncia a con-frontarsi con sfide vecchie e nuove. Qualche decennio fa altri arzignanesi avevano fatto par-lare la Dafne, anche loro manifestando liberamente idee e visioni, esercitando il mestiere della critica e dell’ironia. Anche a noi Il Dafne è sembrato il titolo giusto per un giornale che vuol far discutere di Arzignano, di quello che si fa e di quello che non si fa, della sua vita pubblica, a partire dal luogo dove questa vita si indirizza, il Consiglio Comunale, il Municipio.   In democrazia a volte si vince a volte si perde, importante che non siano le idee a perdere, quelle buone, quelle che fanno guadagnare tutta la comunità. E soprattutto che non si perda la voglia di partecipare, di sapere e  essere informati. Anche per questo nasce Il Dafne.

di Stefano Fracasso (stefanofracasso.blogspot.com)