giovedì 17 settembre 2009

DOVE SAREBBE QUESTO BUCO? Parla Stefano Anzolin, ex assessore al bilancio

IL DAFNE, ANNO I N° 1

Sembra che da un po’ di tempo su Arzignano aleggi un fantasma che nei momenti in cui si materializza viene segnalato come “il buco in bilancio”. È apparso durante la campagna elettorale e, dopo le elezioni, in maniera indiretta, lo si vede comparire qua e là in varie situazioni: quando qualcuno chiede perché una certa opera pubblica (anche già finanziata e avviata) non va avanti, quando qualcuno chiede perché non si fa più una certa manifestazione, quando qualche fornitore chiede perché non viene pagato per servizi già resi, la risposta è sempre la stessa: non se pole, non ghe zè schei. E qua la cosa incuriosisce. Siccome la matematica non è un’opinione e 1+1 fa ancora 2 (almeno fino a quando un genio matematico non ci dimostrerà il contrario), i numeri certi al momento sono quelli scritti e tra questi i seguenti due: 1) il bilancio 2008 del comune di Arzignano si è chiuso con un avanzo di amministrazione (che nel bilancio di azienda privata sarebbe indicato come”Utile di esercizio Anno 2008”) di Euro 1.242.920,30 (non utilizzato dalla precedente amministrazione e a disposizione per le necessità di Arzignano). 2) il Comune aveva in cassa euro 4.488.454,31.   

Questi sono dati certi, certificati dai revisori dei conti e approvati dal Consiglio Comunale il 28/04/2009. Non sembrano numeri di un ente al collasso finanziario. E allora come mai questo fantasma? A meno che con il termine “buco di bilancio”,  non si voglia sottolineare la difficoltà di chiudere un bilancio dinamico (com’è di natura qualsiasi bilancio) rispettando i termini previsti dalla normativa per il patto di stabilità.

Ma sono diversi anni che queste difficoltà ci sono: ci sono stati anche cambiamenti delle regole in corso d’anno, e un anno, addirittura, il Governo centrale ha abolito l’ICI sulla prima casa introducendo un’incertezza di 1.700.000 Euro. Tuttavia i bilanci precedenti sono stati chiusi con un avanzo di cassa e rispettando il patto di stabilità. Contemporaneamente, in 5 anni, si sono fatti 23.500.000 Euro di investimenti e si è ridotto l’indebitamento del 3%. Ci vuole dunque dinamismo per guidare il bilancio, dinamismo che è esattamente l’opposto dell’immobilità assoluta vista in queste settimane dopo le elezioni.  Viene in mente una favoletta antica: a forza di gridare inutilmente “al lupo, al lupo”, ad un certo punto non ti crede più nessuno.

 di Stefano Anzolin

1 commento:

  1. Buongiorno Sig. Anzolin,
    Se possibile mi piacerebbe avere qualche delucidazione alle sue affermazioni:
    1. In base a quanto detto per avanzo intende quindi la differenza tra costi e ricavi?
    2. Avanzo significa di conseguenza una situazione finanziaria positiva?
    3. Esiste un C/C, un libretto di deposito o quant’altro con disponibili questi soldi?
    4. La sua amministrazione come aveva destinato questo utile? Presumo fosse stato indirizzato a determinati capitoli di spesa?
    5. Il Comune può liberamente disporre di questi soldi? Per esempio può staccare un assegno e dire con questo paga questa spesa?
    6. Si può prendere dei soldi originariamente destinati ad un capitolo di spesa e giralo ad un altro fine?
    Qualche volta delle cifre messe lei non basta a chiarire bene la situazione quindi la sarei grato se potesse dare queste semplici informazioni che permetterebbero di capire meglio la situazione.
    Grazie e saluti.
    Andrea “non anonimo” Ceriolo

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