giovedì 17 settembre 2009

ACQUE DEL CHIAMPO: Storie di (tentata) ordinaria lottizzazione

IL DAFNE, ANNO I N° 1

Gentilin all'arrembaggio per le nomine politiche nel cda

Lottizzare, lottizzare, lottizzare. Con queste parole d’ordine il sindaco ha proposto i candidati per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Acque del Chiampo, la società che ci porta l’acqua in casa e soprattutto, che depura gli scarichi delle industrie della concia. Nella lista: il senatore della Lega Filippi, l’eurodeputato della Pdl Lia Sartori, il segretario cittadino della Pdl Gabriele Miazzo, il costruttore Renzo Marcigaglia, già consigliere comunale della Lega e padre dell’assessore alla sicurezza nonché segretario locale della Lega. Dei quattro im-prenditori proposti dalla con-sulta dei conciatori nessuno era ritenuto idoneo. Troppo poco politicizzati. Per fare i consiglie- ri non vale competenza, importante avere la tessera. Furiose le reazioni dei sindaci della valle, degli imprenditori, persino del senatore Franco, anch’egli della Lega, che non ha esitato a definirla una “occupazione militare” delle poltrone. E’ toccato a Stefano Fracasso lanciare l’appello per tenere lontani i partiti dalla società e garantire il coinvolgimento degli imprenditori locali, come aveva sempre fatto in passato. Ma il nuovo sindaco va  a muso duro, si scontra con tutti, consigliato dal fidato Andrea Pellizzari, stratega dell’operazione “lottizzazione”. Il tutto finisce sulle prime pagine dei giornali fra l’indignazione generale. Alla fine arriva la clamorosa retromarcia: niente onorevoli e parlamentari, vengono indicati due imprenditori locali, mentre rimangono Renzo Marcigaglia della Lega e Miazzo della Pdl. Una bella frittata che non accontenta nessuno, una gran figuraccia per Arzignano che certo non ha nostalgia delle “lottizzazioni” di vecchia memoria.


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