martedì 26 gennaio 2010

NON TOCCATE LE PANCHINE DI ARZIGNANO: Aggiornamenti e il funerale per le panchine

IL DAFNE EXTRA

ARZIGNANO, FUNERALE PER LE PANCHINE
IL CASO. Giovedì mattina in piazza Marconi la manifestazione di protesta contro l'eliminazione delle sedute in pietra. L'assessore ai lavori pubblici respinge le critiche: «L'intervento costerà poco, ci saranno altre panche, rimangono i posti auto»

 Giovedì alle 9.45 in piazza Marconi ci saranno i "funerali" delle panchine. Mentre continua la discussione con numerose mail arrivate al nostro giornale, il consigliere comunale Gianfranco Signorin lancia un'iniziativa per protestare contro la decisione dell'amministrazione arzignanese di rimuovere le sette panchine in marmo di piazza Marconi. «Recitiamo il "De profundis" in segno di tristezza - afferma Signorin - l'amministrazione voleva portare il sorriso ad Arzignano, ma così ha portato distruzione. Devono rispettare i cittadini che hanno pagato quei lavori, e che hanno condiviso il progetto».
Anche nel fine settimana e nella giornata di ieri sono piovute le proteste. Il gruppo di Facebook "Non toccate le piazze di Arzignano", dopo la visita alle "rovine" di sabato mattina, ha raggiunto più di 270 iscritti in pochi giorni, e ha raccolto pagine e pagine di commenti. Le mail spedite al giornale hanno continuato ad arrivare ora dopo ora. Molti sono contrari, e parlano di «spreco di soldi in un momento di crisi», o di «arroganza e insensibilità dell'amministrazione verso i cittadini». Ma c'è anche chi, a partire da sabato, ha scritto per applaudire la scelta dell'amministrazione, dicendosi favorevole all'intervento che conferisce «pulizia e senso di piazza».
«L'intervento non ha funzionato - dice l'ex sindaco Stefano Fracasso - la gente non capisce e si chiede il perché di tale distruzione. Dicono che qualche auto ci sia finita addosso; vorremmo sapere i nomi degli automobilisti». 
Sulla polemica è intervenuto anche
Bepi De Marzi, voce storica di Arzignano: «Ha cominciato il sindaco-sceriffo di Treviso a togliere le panchine. Il sindaco-giustiziere di Verona le ha rese impraticabili con una divisione di ferro. Anche la sindachessa leghista di Montecchio le ha fatte togliere, piantando poi un enorme crocefisso. Ora tocca alla nostra città subire l'incubo-vendetta della Lega: le panchine».
ALTRE INIZIATIVE. 
Una lettera depositata allo Spisal. Un volantino distribuito stamattina al mercato. Proseguono le iniziative di protesta promosse dalle liste di minoranza di Arzignano, per esprimere contrarietà alla rimozione delle panchine in piazza Marconi. Al dipartimento di prevenzione dell’Ulss 5 è già stata depositata una nota-esposto per i lavori nella piazza, che, lamentano i consiglieri di minoranza «non sono adeguatamente segnalati». «Nelle vicinanze del cantiere - denuncia la nota - non sono esposti cartelli indicanti le autorizzazioni, nè esistono provvedimenti protettivi contro possibili proiezioni di schegge e detriti da demolizioni». Continua: «A ridosso del cantiere ci sono molte persone che non rispettano le distanze di sicurezza, esiste quindi un'effettiva situazione di pericolo che invitiamo a verificare». Questa mattina (martedì 26, ndr), inoltre, verrà distribuito al mercato un volantino intitolato “La vergogna per gli sfasciapanchine”, dove ironicamente in qualità di “cittadini indignati” i rappresentanti dei gruppi Città Futura, NostrArzignano, lista Gianfranco Signorin, Uniti per Arzignano, ringraziano la giunta del sindaco Giorgio Gentilin per «le migliaia di euro buttati per capriccio. Soldi di tutti spesi per un'inutile follia.
L'ASSESSORE MINIMIZZA. L'assessore ai lavori pubblici Massimo Signorin respinge le critiche. «L'intervento costerà 3-4.000 euro - afferma - e poi si dovranno aggiungere i 3.250 euro delle nuove panchine. I posti a sedere ci saranno, visto che le sedute di marmo saranno rimpiazzate con le panchine di ferro; anche i posti auto rimarranno invariati».
«Mercoledì - afferma Massimo Signorin - proseguiremo con l'eliminazione delle altre quattro panchine. Anche queste verranno quindi coperte. Poi sistemeremo le sedute in ferro. Per venerdì il tutto sarà completato». Sono inoltre state sostituite le luci interrate. «E nessuno se n'è accorto - conclude Signorin - ne abbiamo tolte venti e sostituite col marmo».
dal Giornale di Vicenza di oggi


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