Date le “devastate” finanze del Comune sbandierate dal Sindaco in queste settimane ad ogni angolo della città, ci chiediamo: secondo quale modalità l’Assessore all’immigrazione della nuova Giunta di Arzignano intenderebbe organizzare i (da lui proposti) viaggi di rientro dei cittadini stranieri in cassa integrazione verso i loro paesi d’origine? Saranno predisposti degli appositi voli charter per il Bangladesh e per il Ghana? Oppure l’Assessore intende puntare su voli di linea low cost tramite prenotazioni via internet effettuate presso uffici comunali da lui appositamente istituiti? Attendiamo fiduciosi la risposta ai nostri quesiti e invitiamo gli osservatori nazionali e internazionali a prendere esempio di tali stupefacenti soluzioni al fine di applicarle, se possibile, su vasta scala.
sabato 19 settembre 2009
LE CASSATE/1: del serio e del faceto
DICONO/1: Pillole di gossip arzignanese
Dicono che il ‘vice’ verde, nel suo primo giorno in Comune, abbia fatto il giro degli uffici presentando a tutti mammà e papà. Dicono.
ß
Dicono che l’“operazione sicurezza” dell’ass. Marcigaglia abbia portato all’individuazione di un pericolosissimo gruppo di bestemmiatori. Tra i covi individuati alcuni bar in cui si gioca a tresette.
Dicono che la nuova Giunta abbia preteso un ufficio per ogni assessore, compreso uno per il Consigliere Delegato. Lui l’ha voluto proprio vicino a quello del sindaco, chissà mai che un giorno non si possano sostituire le targhe sulle porte. Dicono, eh.
venerdì 18 settembre 2009
NUOVO OSPEDALE: cinque domande al sindaco Gentilin
IL DAFNE, ANNO I N° 1
Le informazioni diffuse dalla stampa stanno disegnando uno scenario incerto per la realizzazione del nuovo ospedale dell’ovest vicentino.
I costi stimati per la sua costruzione sembrano lievitati a 190 milioni di euro, contro un’iniziale stima di 120. Non sappiamo se questa seconda stima derivi dallo studio di fattibilità o da altre previsioni. A fronte di questi nuovi importi si ipotizzano non meglio precisate partecipazioni di privati, come dichiarato dal Sindaco nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale del 29 luglio scorso.
Incerte risultano le destinazioni delle attuali strutture, in particolare dell’ospedale Cazzavillan di Arzignano, per il quale si prospettano utilizzazioni (direzionale, residenziale, commerciale) che non risultano supportate da analisi e valutazioni urbanistiche (che spettano al Consiglio Comunale) e neppure con stime di mercato.
A questo si aggiunga l’attuale fase di turbolenza della direzione generale dell’ULSS 5, con licenziamenti di dirigenti e annunci di altri ricambi ai vertici dell’azienda.
Per questo motivo abbiamo posto al Sindaco queste cinque domande:
(1) se lo studio di fattibilità sia stato presentato a tutti i sindaci dell’Ulss;
(2) quali siano i costi realmente stimati per il nuovo ospedale con lo studio di fattibilità e come si intenda farvi fronte finanziariamente;
(3) se lo studio contenga previsioni sulla destinazione d’uso degli attuali stabilimenti ospedalieri, in particolare il Cazzavillan di Arzignano, e stime del loro valore di mercato;
(4) se non ritenga opportuno che la Conferenza dei Sindaci nomini immediamente un nuovo esecutivo e un nuovo Presidente in modo da poter esercitare la sua funzione di indirizzo e controllo;
LINEE PROGRAMMATICHE: Il programma di Gentilin scongelato al microonde
Dopo lunga attesa, la nuova amministrazione di Arzignano ha reso note le proprie linee programmatiche di governo per i prossimi cinque anni. Si tratta di nove facciate dense di moralismi e vaghi propositi che tuttavia non toccano minimamente le questioni centrali della vita arzignanese. Se sostituissimo nel testo il nome di “Arzignano” con quello di qualsiasi altra città del Nord Italia, il risultato sarebbe il medesimo (provare per credere!).
Alcuni esempi. La scottante questione del trattamento dei fanghi residui di depurazione (che già non si potrebbero più seppellire per legge dello stato ma la cui soluzione è stata prorogata grazie ad un accordo di programma stipulato dalla precedente amministrazione col Ministero dell’Ambiente) non viene minimamente citata, pur essendo una tematica estremamente urgente e che tocca il fulcro dell’economia cittadina.
La “cultura” viene affiancata dall’immancabile “identità veneta” e si propone di valorizzare gli artisti locali nonché i “siti archeologici” della città. Assisteremo forse alla nascita di un Arzignano Estate Festival “Veneto” più simile ad una sagra di paese che ad una manifestazione di ampio respiro?
Che vuol dire poi che, in ambito di servizi sociali, si interverrà “migliorando i servizi erogati”? In che modo? Negli ultimi cinque anni Arzignano ha conosciuto una notevole crescita delle povertà dei cittadini locali, problema al quale la precedente amministrazione ha dato risposte concrete e tempestive. Ed ora? Relativamente alla questione dell’immigrazione, poi, a fronte delle complesse problematiche legate alla convivenza etnica, si propone curiosamente di tenere d’occhio alcuni luoghi considerati “pericolosi” come, si dice, kebab e phone center. Sarebbe questa l’illuminata politi
Il documento promette poi soluzioni geniali in ambito di viabilità. Peccato però che nulla si dica degli importati lavori avviati alcuni mesi fa e bloccati dall’attuale sindaco (rotatoria San Rocco, ciclabile di via Quattro Martiri, via Crocetta…) e non si specifichi nemmeno vagamente quali dovrebbero essere le nuove strabilianti soluzioni in materia di mobilità. Insomma, poche idee e scarsa conoscenza della città. E per fortuna che questi dovevano “tornare” a farci sorridere!
di Ruggero Orlando
giovedì 17 settembre 2009
ACQUE DEL CHIAMPO: Storie di (tentata) ordinaria lottizzazione
Lottizzare, lottizzare, lottizzare. Con queste parole d’ordine il sindaco ha proposto i candidati per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Acque del Chiampo, la società che ci porta l’acqua in casa e soprattutto, che depura gli scarichi delle industrie della concia. Nella lista: il senatore della Lega Filippi, l’eurodeputato della Pdl Lia Sartori, il segretario cittadino della Pdl Gabriele Miazzo, il costruttore Renzo Marcigaglia, già consigliere comunale della Lega e padre dell’assessore alla sicurezza nonché segretario locale della Lega. Dei quattro im-prenditori proposti dalla con-sulta dei conciatori nessuno era ritenuto idoneo. Troppo poco politicizzati. Per fare i consiglie- ri non vale competenza, importante avere la tessera. Furiose le
DOVE SAREBBE QUESTO BUCO? Parla Stefano Anzolin, ex assessore al bilancio
IL DAFNE, ANNO I N° 1
Sembra che da un po’ di tempo su Arzignano aleggi un fantasma che nei momenti in cui si materializza viene segnalato come “il buco in bilancio”. È apparso durante la campagna elettorale e, dopo le elezioni, in maniera indiretta, lo si vede comparire qua e là in varie situazioni: quando qualcuno chiede perché una certa opera pubblica (anche già finanziata e avviata) non va avanti, quando qualcuno chiede perché non si fa più una certa manifestazione, quando qualche fornitore chiede perché non viene pagato per servizi già resi, la risposta è sempre la stessa: non se pole, non ghe zè schei. E qua la cosa incuriosisce. Siccome la matematica non è un’opinione e 1+1 fa ancora 2 (almeno fino a quando un genio matematico non ci dimostrerà il contrario), i numeri certi al momento sono quelli scritti e tra questi i seguenti due: 1) il bilancio 2008 del comune di Arzignano si è chiuso con un avanzo di amministrazione (che nel bilancio di azienda privata sarebbe indicato come”Utile di esercizio Anno 2008”) di Euro 1.242.920,30 (non utilizzato dalla precedente amministrazione e a disposizione per le necessità di Arzignano). 2) il Comune aveva in cassa euro 4.488.454,31.
Questi sono dati certi, certificati dai revisori dei conti e approvati dal Consiglio Comunale il 28/04/2009. Non sembrano numeri di un ente al collasso finanziario. E allora come mai questo fantasma? A meno che con il termine “buco di bilancio”, non si voglia sottolineare la difficoltà di chiudere un bilancio dinamico (com’è di natura qualsiasi bilancio) rispettando i termini previsti dalla normativa per il patto di stabilità.
Ma sono diversi anni che queste difficoltà ci sono: ci sono stati anche cambiamenti delle regole in corso d’anno, e un anno, addirittura, il Governo centrale ha abolito l’ICI sulla prima casa introducendo un’incertezza di 1.700.000 Euro. Tuttavia i bilanci precedenti sono stati chiusi con un avanzo di cassa e rispettando il patto di stabilità. Contemporaneamente, in 5 anni, si sono fatti 23.500.000 Euro di investimenti e si è ridotto l’indebitamento del 3%. Ci vuole dunque dinamismo per guidare il bilancio, dinamismo che è esattamente l’opposto dell’immobilità assoluta vista in queste settimane dopo le elezioni. Viene in mente una favoletta antica: a forza di gridare inutilmente “al lupo, al lupo”, ad un certo punto non ti crede più nessuno.
di Stefano Anzolin
IN PRIMO PIANO: Ma quale debito? I soldi ci sono
Nei cinque anni della precedente amministrazione il Comune di Arzignano non è mai andato in deficit, anzi: ha lasciato 1.200.000 euro freschi freschi ad uso dell’amministrazione successiva.
D’altro canto, il bilancio del Comune è annualmente sottoposto all’approvazione di un collegio di revisori che testa la regolarità dei conti e lo stato di salute finanziaria dell’ente.
Si tratta di documenti pubblici che tutti possono consultare. Ciò permette oggi a chiunque di verificare facilmente che i soldi nelle casse comunali ci sono eccome!
BASTA SAPERLI SPENDERE!
Editoriale: La Dafne osserva
La Dafne osserva. Dal suo piedistallo, al crocevia delle piazze di Arzignano, dopo aver ritrovato l’acqua della sua fontana, guarda la vita della città. Quante cose potrebbe raccontare e molte ne raccon-terà dalle quattro pagine che tenete in mano. Un modo per continuare a portare avanti una certa idea di città: aperta, solidale, sostenibile, la stessa che abbiamo costruito negli ultimi anni e di cui tutti possono godere. Una città che non si fa prendere dalle paure, che guarda con fiducia al proprio futuro, che non rinuncia a con-frontarsi con sfide vecchie e nuove. Qualche decennio fa altri arzignanesi avevano fatto par-lare la Dafne, anche loro manifestando liberamente idee e visioni, esercitando il mestiere della critica e dell’ironia. Anche a noi Il Dafne è sembrato il titolo giusto per un giornale che vuol far discutere di Arzignano, di quello che si fa e di quello che non si fa, della sua vita pubblica, a partire dal luogo dove questa vita si indirizza, il Consiglio Comunale, il Municipio. In democrazia a volte si vince a volte si perde, importante che non siano le idee a perdere, quelle buone, quelle che fanno guadagnare tutta la comunità. E soprattutto che non si perda la voglia di partecipare, di sapere e essere informati. Anche per questo nasce Il Dafne.
di Stefano Fracasso (stefanofracasso.blogspot.com)