domenica 30 maggio 2010

I LOVE ARZIGNANO

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010



Fatti, luoghi e persone che rendono orgogliosi di essere arzignanesi.
L’oratorio Zamperetti a Castello

LA FACCIA PULITA E SILENZIOSA DI ARZIGNANO

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010

VOLONTARIATO. Una riflessione per chi s'impegna per far del bene alla città

C’è l’Arzignano che compare ogni giorno sui giornali, quella della frode IVA, delle fatture gonfiate, dei bulli, dei proclami sulla sicurezza e sugli stranieri, dell’illusione del guadagno facile, dell’inganno che fare i furbetti in fondo “paga”, l’Arzignano di chi distrugge solo per il gusto di andare contro coloro che hanno amministrato in precedenza, di chi continua a gettare fango sulle persone. Ma se voltiamo la pagina immaginaria del nostro giornale, scopriamo l’altra Arzignano, quella che lavora in silenzio, quella che non compare sui quotidiani e non fa notizia.
La vera Arzignano che cresce nella solidarietà, che sa guardare al diverso con fiducia, che non ha paura di sporcarsi le mani. E’ la città della centinaia di persone che lavorano nel volontariato, dedicando il loro tempo a chi è in difficoltà e semplicemente chinandosi sul dolore di tutti, per costruire progetti di solidarietà, per stare vicino agli anziani o alle famiglie con problemi. E’ l’Arzignano che raccoglie al suo interno persone di vari continenti, persone che credono nel servizio e si mettono in gioco per far crescere la nostra città e lanciare un messaggio diverso ai giovani, forse impopolare, ma impegnativo, non illusiorio e degradante come quello trasmesso dai vari “furbetti” che ci circondano. Questo volto di Arzignano, questa realtà che permea il nostro tessuto in silenzio, senza fare chiasso, è il volto che desideriamo porre in risalto, che desideriamo mettere in “prima pagina”, perché queste persone sono la vera città, un cuore che pulsa e costruisce, combatte, perché si realizzino servizi sempre migliori per chi vive situazioni di malattia o di disagio, che accoglie bambini e giovani, che si inventa attività e manifestazioni per creare comunità, raccogliere fondi, costruire ponti di SOLIDARIETA’. Oggi in prima pagina desideriamo porre loro: le associazioni di volontariato e tutte le persone che ne fanno parte. A tutti loro il nostro grazie.
Lorella Peretti

SONDAGGIO.

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010

DAL CORRIERE DEL VENETO, 20 FEBBRAIO 2010.

Nello scandalo della concia emerso dall’inchiesta ancora in corso “Dirty Leather”, pare sia coinvolto un politico locale che frequentava le suite dell’Hotel Principe messe a disposizione da Andrea Ghiotto. Le voci si rincorrono: chi sarà mai questo politico? Partecipa al sondaggio.

COSA SIGNIFICA FARE OPPOSIZIONE

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010

IL RUOLO DELLA MINORANZA. Scomoda per la Giunta, ma propositiva

“Siamo noi a governare e facciamo quello che vogliamo! Voi siete all’opposizione quindi zitti e tranquilli”. Questo è il messaggio che ci viene mandato in varie occasioni dalla giunta. Tuttavia, per noi, fare politica significa mettersi al servizio della gente. Fare opposizione significa vigilare, ma anche dire no a proposte che non condividiamo e soprattutto stimolare, proporre, insistere perché si realizzino progetti e attività. Ecco la sintesi delle proposte fatte sul bilancio, sulle quali non intendiamo arrenderci.
1) Completamento della rotatoria di San Rocco e realizzazione del sovrappasso di Costo per il quale è già stato ottenuto un finanziamento regionale di 291mila euro che rischia di essere sprecato. Per completare queste opere basta spostare le somma di 540 mila euro destinata all’installazione dell’aria condizionata in municipio e per la sistemazione del garage dietro il comune. Ma la risposta è stata NO!
2) Servizio di trasporto per le scuole materne private (importantissimo per le famiglie). La nostra proposta è stata di destinare 25.000 euro a tale scopo diminuendo i soldi destinati alla cultura. Qui la Giunta ha detto NO due volte ma, di fronte alla nostra insistenza, ha “miracolosamente” trovato almeno in parte i soldi che sembravano non esserci (con grande soddisfazione nostra per aver aiutato scuole e famiglie).
3) Potenziamento del dopo scuola per le medie già avviato nel 2009 dirottando 20.000€ dai fondi destinati alla cultura. Indovinate la risposta della giunta? Ancora NO!
Noi, comunque, non ci arrenderemo e daremo battaglia perché il doposcuola e gli altri servizi fondamentali siano garantiti nonostante i rifiuti espressi a puro scopo politico.
I consiglieri di opposizione

DICONO: Pillole di gossip arzignanese

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010

(*) Dicono sia apparsa una delibera in cui il Comune copre il buco della pista di pattinaggio dello scorso Natale. Dicono che il buco sia di oltre 17mila euro. Dicono... ma non dicevano che non sarebbe costata nulla?

(*) Dicono che alla presentazione di un libro nell’ambito di tale manifestazione fossero presenti solo due persone: l’assessore agli eventi e il povero autore del libro. Altro che avanguardie!

(*) Dicono che il Sindaco-medico abbia finora fatto riunire la Commissione Sanità nella sala di San Rocco senza riscaldamento e senza materiale di cancelleria… un esperimento sulle cause della bronchite?

EDITORIALE. Arzignano a Venezia

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010

Palazzo Ferro Fini, di fronte alla Chiesa della Salute a Venezia, è la sede del Consiglio Regionale del Veneto. Dal 26 aprile con altri cinquantanove consiglieri faccio parte dell'assemblea cui spetta scrivere le leggi del Veneto. Confesso la soddisfazione di poter far parte di questo importante organismo e di essere il primo arzignanese a sedere fra quei banchi. Dopo il Comune, che rimane l'ambito privilegiato di rapporto tra i cittadini e l'amministrazione pubblica, la Regione ha assunto negli ultimi anni compiti sempre più decisivi per la vità delle comunità locali. Dipende dalla Regione il funzionamento degli ospedali e dei servizi sanitari territoriali, il risanamento ambientale e in particolare quello legato alla qualità delle acque, le grandi infrastrutture come le autostrade e le ferrovie regionali. Anche solo limitandoci a questi tre temi (molti altri sarebbero quelli di competenza della Regione), Arzignano e l'ovest-vicentino hanno molto da chiedere e da ricevere da una politica regionale attenta al territorio. Di questo e d'altro mi occuperò in questa nona legislatura regionale, portando un po’ della mia città a Venezia e un po’ di Veneto ad Arzignano.
Stefano Fracasso, stefanofracasso.blogspot.com

Un po' di dati. SOLDI CHE VANNO... SOLDI CHE VENGONO

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010

Dall'insediamento della nuova amministrazione sembra che i soldi siano letteralmente spariti dalle casse del Comune. Eppure per qualcosa i soldi li trovano, con priorità spesso piuttosto discutibili:
- interventi per la climatizzazione e manutenzione straordinaria del Municipio e delle sue pertinenze: 540.000€;
- disavanzo pista di pattinaggio per il Natale: 17.857€;
- incarico di direzione generale al segretario comunale: 15.000€;
- presenza “pubblicitaria” della Giunta sul Corriere Vicentino: 6.400€, oltre alla presenza sulle TV locali: 25.000€;
- demolizione nuove panchine in piazza: oltre 13.500€;
Un elenco di cifre. Ma non aride. Ad ognuna di esse corrisponde una scelta. E le scelte ci dicono che città si vuole... e anche quella che non si vuole. Meditate, gente, meditate!

IL COMMERCIO, LE PIAZZE, L'IDENTITÀ' CITTADINA

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010

COMMERCIANTI. Pellizzari le spara grosse, Gentilin non si preoccupa del Cis

Nel corso degli ultimi consigli comunali la maggioranza ha rilasciato alcune affermazioni riguardanti il Commercio piuttosto incredibili.
Ha iniziato il consigliere Pellizzari che - preso da un eccesso di autocompiacimento - ha dichiarato che durante le scorse feste natalizie i Commercianti del Centro di Arzignano hanno raddoppiato il loro fatturato. Questo ovviamente grazie alle iniziative organizzate dalla nuova Giunta. Fosse vero ne saremmo tutti contenti, ma ciò dai dati non risulta.
Poi è stata la volta del Sindaco che, ad una domanda sulla pos-sibilità che nella zona CIS di Montebello sorga un nuovo grande Centro Commerciale ha detto - tra l’altro -, “sono ben altre le preoccupazioni sul tappeto, riguardo il futuro del commercio perlomeno di Arzignano”. Eppure, vien da pensare, di Centri Commerciali che fanno morire i piccoli negozi dei Centri storici ce ne sono anche troppi. Ma queste dichiarazioni impongono una ulteriore riflessione. La precedente Amministrazione si è presa in carico la storica decisione di rifare il Centro storico, con tutti gli oneri e gli onori che una simile scelta comporta. Il progetto, che può piacere o meno, ha di certo un merito: quello che era un parcheggio ora è una Piazza attorniata da parcheggi. L’opera mirava a ricreare la voglia di andare in Piazza, di vivere il Paese, di rafforzare il senso di appartenenza e un sano spirito d’identità. Molti, provenienti da fuori città, ce la invidiano. Pochi Comuni mantengono un numero e una qualità così alti di negozi. E non è affatto secondario che la stragrande maggioranza sia gestita da commercianti storici e italiani. Nel passato, inoltre, sono state poste le basi perché oggi potesse aprire una nuova gelateria, fossero ampliati i plateatici etc. Tutto ciò è soprattutto il frutto di un paziente e certosino lavoro fatto negli anni. Sentire ora affermazioni di questo tipo è invece sconfortante. Pensare che i commercianti vivano tempi d’oro e che l’apertura di un super centro commerciale sia irrilevante è desolante.
Una Città vive se vive il suo Centro ed esso vive solo se lì ci sono le attività commerciali. Le due cose sono imprescindibili. E identità, parola che si sente tanto usare ultimamente, è anche mantenere vivo un Paese, grazie alla gente che lo abita. Le piazze del Centro e le altre nelle frazioni, ristrutturate o create negli ultimi anni, sono il principale presupposto per creare e sviluppare quest’identità.
Antonio De Sanctis

IL TRASLOCO DI BEPI DE MARZI

IL DAFNE ARZIGNANO, MAGGIO-GIUGNO 2010

BEPI DE MARZI E L'ARROGANZA DEI SENZA POESIA.
Il trasloco del Maestro dei crodaioli

Il Maestro Bepi De Marzi se n’è già definitivamente andato da Arzignano. Le ragioni della triste scelta sono state da lui stesso ampiamente spiegate e commentate e su esse non intendiamo tornare.
Arzignano non è solo la città degli scandali finanziari (di cui peraltro il nostro Sindaco tace ostinatamente) ma è nota negli ambiti della cultura “alta” proprio grazie alla musica e alla poesia di Bepi De Marzi. Bepi è da sempre il cantore della nostra valle, animo critico e colto della nostra società, voce e interprete di quella cultura veneta che sa parlare di sé al mondo, uscendo dagli schemi provincialisti, soffocanti e quasi “patologici” di chi ritiene che l’identità di una società civile si debba difendere parlando il dialetto nella aule consiliari o nelle scuole.
Troviamo invece che si tratti di un atteggiamento estremamente miope quello tenuto dall’Amministrazione Comunale nei confronti di tale grave risoluzione. Il Sindaco e la giunta, infatti, anziché dissuadere il compositore arzignanese dall’andarsene, consapevoli che la sua uscita dalla cittàrappresenterebbe un impoverimento generale della proposta culturale nonché un brutto colpo per l’immagine della città stessa, si infila in una sterile polemica facendogli poi degli arroganti auguri di maniera per la sua vita futura. “Bepi De Marzi chi?!?”, dice l’assessore alla sicurezza, convinto evidentemente che i suoi poveri provvedimenti sui movimenti dei vigili urbani sopravvivano nella storia oltre “Signore delle Cime” o “Porta Calavena”.
Se non possiamo nutrire la speranza di un ripensamento, auspichiamo che quello del caro Maestro sia almeno uno spostamento momentaneo. Caro Bepi, Arzignano ha ancora un gran bisogno di te!
I consiglieri di minoranza