domenica 10 ottobre 2010
DOPO PRESA DIRETTA: Che cosa ha fatto l'opposizione (consiglio comunale del 30 settembre)
ANTICIPAZIONI: Nel prossimo consiglio comunale la minoranza presenterà una mozione di censura al comportamento del sindaco
L'AFFARE TOSANO MARCIGAGLIA: Sorgerà qui il nuovo centro commerciale?
sabato 11 settembre 2010
CLAMOROSO: GRANDE SUPERMERCATO IN VIA CHIAMPO: IN COMUNE SI PREPARA LA VARIANTE, LA MINORANZA INSORGE: "SI FANNO GLI INTERESSI DI PRIVATI"
ilDAFNE EXTRA
POLEMICA IN CONSIGLIO. Duro attacco della minoranza sull’ipotesi di vendita di un terreno di Marcigaglia a Tosano. La Giunta: «Tutto regolare»
Scontro su variante e supermercati
Signorin mostra in aula la copia di un contratto la cui validità è subordinata ad un cambio di destinazione d’uso dell’area
Un nuovo supermercato Tosano in via Chiampo e l'accusa, pesantissima, «di un atto di compravendita non solo di un terreno ma anche di una variante urbanistica». La prova, secondo l’opposizione, in un contratto di cessione di un terreno lungo la via che da Arzignano porta a Chiampo, datato 18 giugno, tirato fuori a sorpresa l’altra sera in Consiglio dal consigliere di minoranza Gianfranco Signorin. Compratore: Tosano supermercati. Venditore: Marcigaglia Constructions spa, ditta di Renzo Marcigaglia, attuale presidente di Acque del Chiampo e papà di Enrico, assessore nella giunta Gentilin. «Qualcuno ha messo il carro davanti ai buoi», ha proseguito in Consiglio comunale Gianfranco Signorin esibendo copia del contratto, mentre l'assemblea era chiamata ad approvare il “piano del sindaco”, ovvero il documento che definisce trasformazioni urbanistiche e interventi e prevede la ridefinizione della disciplina del commercio in alcune zone, fra cui proprio via Chiampo, oggetto del contratto di compravendita. «In questo contratto è scritto - ha scandito Signorin - che la vendita è sottoposta alla seguente condizione: se entro il 31 dicembre 2011 il terreno non dovesse formare oggetto di una variante urbanistica regolarmente assunta dalla pubblica amministrazione, avente come oggetto il cambio di destinazione d'uso da artigianale a commerciale per medio e grandi strutture fino ad un massimo di 4000 metri quadrati per tutti i settori merceologici, il presente contratto dovrà ritenersi risolto».«Se questo atto - ha proseguito Signorin - è stato propedeutico alla discussione di stasera, qualcuno ha venduto, prevedendola in anticipo, la variante che inizia stasera con la delibera che si sottopone al Consiglio. A noi questa sembra la vendita anticipata di una variante con conseguenti evidenti plusvalori dei terreni e questo è un fatto grave, un conflitto di interessi palese». La minoranza ha poi abbandonato l'aula: «Per autotutela - ha specificato Stefano Fracasso - per non ratificare qui decisioni prese altrove».«Non ho mai visto il contratto - chiarisce il giorno dopo il sindaco Giorgio Gentilin -. L'amministrazione non è coinvolta in contratti privati e se il documento prevede una clausola rescissoria è evidente che nessuno ha dato garanzie dell'adozione della variante. L'amministrazione valuta solo l'interesse pubblico: il 29 luglio ho incontrato i proprietari del terreno e ho preso in considerazione l'autorizzazione di un insediamento commerciale, a seguito della quale i proprietari si sono detti disposti ad eseguire opere compensative, per esempio rotatorie, per 1 milione e 200 mila euro, e ad assumere 70 dipendenti».Per la minoranza dare il via libera a grandi insediamenti commerciali equivale a favorire le richieste dei singoli a scapito del bene pubblico e a smantellate i negozi di vicinato in centro storico. «Al contrario - risponde il sindaco - è in nome del bene collettivo che sto valutando le richieste del Tosano, sapendo che fra i benefici offerti dall'autorizzazione ci sarà la soluzione di problemi viabilistici, lo sviluppo del commercio, l'occupazione. Nel contratto Signorin scorge ipotesi di favori perché forse così funzionava ai suoi tempi».
DAL GIORNALE DI VICENZA DELL'11 SETTEMBRE 2010, ARTICOLO DI SILVIA CASTAGNA
domenica 30 maggio 2010
I LOVE ARZIGNANO
LA FACCIA PULITA E SILENZIOSA DI ARZIGNANO
SONDAGGIO.
COSA SIGNIFICA FARE OPPOSIZIONE
DICONO: Pillole di gossip arzignanese
EDITORIALE. Arzignano a Venezia
Un po' di dati. SOLDI CHE VANNO... SOLDI CHE VENGONO
IL COMMERCIO, LE PIAZZE, L'IDENTITÀ' CITTADINA
IL TRASLOCO DI BEPI DE MARZI
martedì 26 gennaio 2010
NON TOCCATE LE PANCHINE DI ARZIGNANO: Aggiornamenti e il funerale per le panchine
Anche nel fine settimana e nella giornata di ieri sono piovute le proteste. Il gruppo di Facebook "Non toccate le piazze di Arzignano", dopo la visita alle "rovine" di sabato mattina, ha raggiunto più di 270 iscritti in pochi giorni, e ha raccolto pagine e pagine di commenti. Le mail spedite al giornale hanno continuato ad arrivare ora dopo ora. Molti sono contrari, e parlano di «spreco di soldi in un momento di crisi», o di «arroganza e insensibilità dell'amministrazione verso i cittadini». Ma c'è anche chi, a partire da sabato, ha scritto per applaudire la scelta dell'amministrazione, dicendosi favorevole all'intervento che conferisce «pulizia e senso di piazza».
«L'intervento non ha funzionato - dice l'ex sindaco Stefano Fracasso - la gente non capisce e si chiede il perché di tale distruzione. Dicono che qualche auto ci sia finita addosso; vorremmo sapere i nomi degli automobilisti».
Sulla polemica è intervenuto anche Bepi De Marzi, voce storica di Arzignano: «Ha cominciato il sindaco-sceriffo di Treviso a togliere le panchine. Il sindaco-giustiziere di Verona le ha rese impraticabili con una divisione di ferro. Anche la sindachessa leghista di Montecchio le ha fatte togliere, piantando poi un enorme crocefisso. Ora tocca alla nostra città subire l'incubo-vendetta della Lega: le panchine».
ALTRE INIZIATIVE. Una lettera depositata allo Spisal. Un volantino distribuito stamattina al mercato. Proseguono le iniziative di protesta promosse dalle liste di minoranza di Arzignano, per esprimere contrarietà alla rimozione delle panchine in piazza Marconi. Al dipartimento di prevenzione dell’Ulss 5 è già stata depositata una nota-esposto per i lavori nella piazza, che, lamentano i consiglieri di minoranza «non sono adeguatamente segnalati». «Nelle vicinanze del cantiere - denuncia la nota - non sono esposti cartelli indicanti le autorizzazioni, nè esistono provvedimenti protettivi contro possibili proiezioni di schegge e detriti da demolizioni». Continua: «A ridosso del cantiere ci sono molte persone che non rispettano le distanze di sicurezza, esiste quindi un'effettiva situazione di pericolo che invitiamo a verificare». Questa mattina (martedì 26, ndr), inoltre, verrà distribuito al mercato un volantino intitolato “La vergogna per gli sfasciapanchine”, dove ironicamente in qualità di “cittadini indignati” i rappresentanti dei gruppi Città Futura, NostrArzignano, lista Gianfranco Signorin, Uniti per Arzignano, ringraziano la giunta del sindaco Giorgio Gentilin per «le migliaia di euro buttati per capriccio. Soldi di tutti spesi per un'inutile follia.
domenica 24 gennaio 2010
NON TOCCATE LE PANCHINE DI ARZIGNANO: Panchine, spuntano i comitati per la difesa (dal Giornale di Vicenza, 24 gennaio 2010)
Contro ma anche pro i martelli pneumatici in piazza, che nei giorni scorsi hanno già eliminato 3 delle 7 panchine, gli arzignanesi si dividono fra chi parla di un evitabile spreco di denaro pubblico e chi approva il nuovo assetto della piazza. «È una vergogna - sbotta Angela Coda - sprecare soldi pubblici per togliere panchine che non hanno nemmeno un anno». «È uno scempio - incalza Floriano Campi -. Dire che sono pericolose per le manovre delle auto è pretestuoso».
PRO PANCHINE. «È uno schifo - afferma Mirka Pellizzari di passaggio in piazza - prima ci si poteva fermare, sedersi e chiacchierare. Ora il centro torna in balia delle auto». «Ogni progetto è migliorabile, anche questo, ma si poteva discuterne con spirito costruttivo. Distruggere mi sembra solo segno di volontà di fare dispetti alla precedente amministrazione» commenta Damiano Steccanella. Mentre Giovanni Fazio ricorda al sindaco «che i passeggini dei bambini sono ad altezza di tubo di scappamento e che le piazze non sono parcheggi».
Amareggiata anche Daniela Dal Grande: «Non solo perché si buttano i soldi, dopo aver detto più volte che c'erano buchi di bilancio, ma perché si interviene su una piazza che era perfetta». Spiega Angela Gasbarre, seduta su una panchina "superstite" con la figlia Ambra. «Distruggere le panchine è un'assurdità».
CONTRO LE PANCHINE. Diego Farina concorda invece con l'opinione di chi ha definito "sarcofagi" gli arredi urbani: «Sono brutte e non servono a niente». Gli fa eco Michele Zanconato: «Sono poco usate, o meglio sono usate ma non certo dagli arzignanesi». D'accordo anche Marta Carlotto: «Un amico ha fatto manovra con l'auto e ci ha sbattuto contro, con il risultato di 6 mila euro di danni». «Lavoro in centro e molto spesso ho visto sbattere auto e furgoncini. Alcune volte sono usciti anche i vigili per il verbale», racconta Lisa Castegnaro.
Qualche altro cittadino si schiera dalla parte dell'amministrazione e preferisce attendere la fine dei lavori per esprimere un parere.
L'EX SINDACO. Di «sfregio alla piazza» e «delirio distruttivo» parla l'ex sindaco Stefano Fracasso. «Questa giunta aveva promesso il sorriso - spiega l'attuale consigliere di minoranza - e ha portato in piazza solo la tristezza dei martelli pneumatici. È un'amministrazione che sa solo distruggere e non costruire. Sarebbe stato meglio che i soldi, che per mesi hanno detto che mancavano, non ci fossero stati davvero. Ci saremmo risparmiati questa inutile follia».
Amareggiata Lorella Peretti, consigliere di opposizione: «Mi intristisce vedere distruggere il lavoro fatto con tanta passione. Questo non è amore per la città ma sterile e inutile protagonismo». «Per il capriccio di un assessore, a cui le panchine "fanno schifo" - rincara la dose Gianfranco Signorin - e per accontentare qualche commerciante e qualche automobilista si sprecano soldi pubblici e si torna indietro di vent'anni. Privilegiare la pedonalizzazione, costruire una città vivibile a misura di persona, non è di destra né di sinistra, ma è questione di buon senso».
sabato 23 gennaio 2010
NON TOCCATE LE PIAZZE DI ARZIGNANO: E sulle panchine eliminate ora "siede" la protesta (dal Giornale di Vicenza
Già tre “sarcofagi”, come erano stati chiamati dall’assessore ai lavori pubblici Massimo Signorin, sono stati eliminati; in totale sono sette quelli che verranno sostituiti con panchine in ferro.
venerdì 22 gennaio 2010
NON TOCCATE LE PIAZZE DI ARZIGNANO!
lunedì 18 gennaio 2010
I LOVE ARZIGNANO/gennaio 2010
E' NATO UN BAMBINO, RINASCE LA SPERANZA: l'augurio di buon anno dai consiglieri comunali di opposizione
IMMAGINI ARZIGNANESI/gennaio 2010
L'EDITORIALE DI STEFANO FRACASSO: Le prospettive della nostra economia
domenica 17 gennaio 2010
LE CASSATE/gennaio 2010
DICONO.../gennaio 2010
NOTIZIE IN BREVE/gennaio 2010
LETTERA ALLA BEFANA: la letterina ai tempi della crisi
ARZIGNANO FUTURA: UN'ASSOCIAZIONE PER FAR PENSARE LA CITTA' - Inaugurate le attività con gli eventi di 'Clima Futuro'
Regolamento energetico ed edilizia: AMBIENTE: ARZIGNANO TORNA INDIETRO
Ricordate il regolamento energetico approvato dall’amministrazione Fracasso? Quello che è stato oggetto di studi da parte di enti nazionali ed internazionali del settore? Quello copiato da molti altri comuni italiani come, ultimo in ordine di tempo, il comune di Udine? Ebbene, l’amministrazione Gentilin l’ha già trasformato in un ricordo.
Si è appena concluso il summit mondiale di Copenhagen sul clima e i nostri amministratori, per dare un segno di sensibilità ambientale, vanificano un lavoro durato anni e riconsegnano Arzignano all’arbitrio dei costruttori e dei geometri.
"C’è il Piano Casa del Governo che ora regolamenta tutto!”, ci ripetono. Peccato che il Piano Casa, calato dall’alto e applicato pressoché in blocco, si avvalga di parametri molto più ampi e meno vincolanti in materia di risparmio energetico e, quindi, di limitazione di emissione di anidride carbonica. A tutt’oggi sono oltre 60 le unità abitative in fase di certificazione ad Arzignano e molte di esse sono abitazioni nuove. I risultati raggiunti sono misurabili: a gennaio erano 233.000 i KWh/anno non consumati e 140 erano le tonnellate di CO2 non emesse, in linea con quanto la Comunità Europea ha indicato con le direttive agli stati membri. Non solo. Per certificare la qualità degli edifici secondo precisi parametri di rispetto ambientale, il comune siappoggiava ad una agenzia esterna, Casa Clima di Bolzano. Tale garanzia, tuttavia, poteva essere fornita anche da altri enti certificatori, purché accreditati. Ora non è più necessario: si metteranno d’accordo progettisti e committenti con gli stessi tecnici comunali, come negli splendidi anni Sessanta.
Ruggero Orlando
LA COMMISSIONE EDILIZIA PIU' DEMOCRATICA CHE C'E'
A proposito di urbanistica: cosa ne è della Commissione Edilizia? Qui viene il bello! Questo importante organismo, per decenni costituito da quattro tecnici votati dalla maggioranza e tre dall’opposizione, ora è formato da sei tecnici tutti della maggioranza! “Questa non è dittatura”, ci dicono i nostri cari assessori, “è libero esercizio di una potestà e di un nuovo corso amministrativo”. Inutili le richieste di mantenere un giusto equilibrio nella commissione, per i consiglieri di maggioranza non valgono le garanzie nè il buon senso. Certo, non abbiamo dubbi: la loro è la libera potestà del cemento monocolore!
IL NUOVO NUMERO DE "IL DAFNE ARZIGNANO" ONLINE E IN DISTRIBUZIONE
Regolamento energetico ed edilizia: AMBIENTE: ARZIGNANO TORNA INDIETRO
Ricordate il regolamento energetico approvato dall’amministrazione Fracasso? Quello che è stato oggetto di studi da parte di enti nazionali ed internazionali del settore? Quello copiato da molti altri comuni italiani come, ultimo in ordine di tempo, il comune di Udine? Ebbene, l’amministrazione Gentilin l’ha già trasformato in un ricordo.
Si è appena concluso il summit mondiale di Copenhagen sul clima e i nostri amministratori, per dare un segno di sensibilità ambientale, vanificano un lavoro durato anni e riconsegnano Arzignano all’arbitrio dei costruttori e dei geometri.
"C’è il Piano Casa del Governo che ora regolamenta tutto!”, ci ripetono. Peccato che il Piano Casa, calato dall’alto e applicato pressoché in blocco, si avvalga di parametri molto più ampi e meno vincolanti in materia di risparmio energetico e, quindi, di limitazione di emissione di anidride carbonica. A tutt’oggi sono oltre 60 le unità abitative in fase di certificazione ad Arzignano e molte di esse sono abitazioni nuove. I risultati raggiunti sono misurabili: a gennaio erano 233.000 i KWh/anno non consumati e 140 erano le tonnellate di CO2 non emesse, in linea con quanto la Comunità Europea ha indicato con le direttive agli stati membri. Non solo. Per certificare la qualità degli edifici secondo precisi parametri di rispetto ambientale, il comune siappoggiava ad una agenzia esterna, Casa Clima di Bolzano. Tale garanzia, tuttavia, poteva essere fornita anche da altri enti certificatori, purché accreditati. Ora non è più necessario: si metteranno d’accordo progettisti e committenti con gli stessi tecnici comunali, come negli splendidi anni Sessanta.
Ruggero Orlando
LA COMMISSIONE EDILIZIA PIU' DEMOCRATICA CHE C'E'
A proposito di urbanistica: cosa ne è della Commissione Edilizia? Qui viene il bello! Questo importante organismo, per decenni costituito da quattro tecnici votati dalla maggioranza e tre dall’opposizione, ora è formato da sei tecnici tutti della maggioranza! “Questa non è dittatura”, ci dicono i nostri cari assessori, “è libero esercizio di una potestà e di un nuovo corso amministrativo”. Inutili le richieste di mantenere un giusto equilibrio nella commissione, per i consiglieri di maggioranza non valgono le garanzie nè il buon senso. Certo, non abbiamo dubbi: la loro è la libera potestà del cemento monocolore!